Italia
10. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1949)
1. Mostra Mercato Internazionale del Film
11. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1950)
Tit. distrib. ital. | IL MULINO DEL PO |
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Anno | 1948 |
Regia | Alberto Lattuada |
Sceneggiatura | Alberto Lattuada, Riccardo Bacchelli, Federico Fellini, Tullio Pinelli, Mario Bonfantini, Carlo Musso, Sergio Romano, Luigi Comencini |
Soggetto | Riccardo Bacchelli |
Fotografia | Aldo Tonti |
Musica | Ildebrando Pizzetti |
Interpreti | Carla Del Poggio, Jacques Sernas, Leda Gloria, Dina Sassoli, Giulio Calì, Anna Carena |
Nazionalità | Italia |
Dati tecnici | Lungometraggio, Bianco e Nero |
Montaggio | Mario Bonotti |
Scenografia | Aldo Buzzi |
Produzione | Lux Film |
Sinossi: Verso la fine dell’ottocento nel ferrarese, sul mulino degli Scacerni galleggiante sul Po si festeggia il fidanzamento di Berta con Orbino Verginesi, giovane contadino. Le condizioni difficili dei mugnai e l’insofferenza dei contadini verso i loro padroni determinano presto in questo ambiente delle vaste agitazioni. Princivalle, fratello di Berta, per impedire la confisca del mulino incendia la macina e in seguito a ciò e all’arresto di Princivalle gli Scacerni sono ridotti in miseria. Berta è costretta ad andare a servizio dai Verginesi e il suo matrimonio con Orbino è rimandato a tempi migliori. I Verginesi sono affiliati alla lega socialista e il proprietario intima loro lo sfratto. E’ proclamato lo sciopero generale durante il quale vengono arrestate due donne dei Verginesi. In mezzo alla folla in tumulto sopraggiungono Orbino e Berta. Mentre Orbino è trattenuto a viva forza dai suoi, Berta come appartenente a una famiglia di mugnai è percorsa e insultata e fugge nel mulino dove incontra il fratello Princivalle che decide di vendicarla. Princivalle si reca in paese dove incontra il vile e malvagio Smarazzacucco il quale accusa Orbino di avere per primo dileggiato Berta. Mentre Orbino sta preparandosi per partire con Berta per sempre, Princivalle lo aggredisce e lo uccide. Orbino prima di spirare affida a Princivalle un estremo saluto per Berta e allora Princivalle disperato si allontana senza meta fra i campi. Smarazzacucco getta il cadavere di Orbino nel Po. Secondo una credenza della gente del fiume l’anima dell’annegato può avere pace soltanto se la persona che gli ha voluto bene accoglierà il corpo quando il fiume lo restituisce. E’ per questo che Berta quando cala la sera si avvia verso un gomito del Po dove la corrente fa riaffiorare gli annegati e quivi raccoglie il corpo del giovane amato. |
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