Fuori Concorso - Fiction
75. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (2018)
Traduzione | UN TRAM A GERUSALEMME |
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Titolo Biennale | A TRAMWAY IN JERUSALEM |
Anno | 2018 |
Regia | Amos Gitai |
Sceneggiatura | Amos Gitai, Marie-Jose Sanselme |
Fotografia | Eric Gautier |
Musica | Louis Sclavis, Alex Claude |
Interpreti | Achinoam Nini, Mathieu Amalric, Hana Laslo, Yaël Abecassis, Pippo Delbono, Yuval Scharf, Keren Mor, Lamis Ammar, Mustafa Mazi, Maisa Abd Elhadi |
Nazionalità | Francia, Israele |
Lingua | Arabo, Tedesco, Francese, Ebraico, Italiano, Ladino, Yiddish |
Dati tecnici | Lungometraggio, Colore, 90 minuti, DCP |
Montaggio | Yuval Orr |
Scenografia | Maria Volfman, Yaron Ravid |
Costumi | Rona Doron |
Produzione | Agav Films, CDP |
Distribuzione internazionale | Orange Studio |
Sinossi: A Tramway in Jerusalem è una sitcom che mescola storie e situazioni umane nel contesto della società israelo-palestinese del 2018. A Gerusalemme, il tram collega diversi quartieri, da est a ovest, registrandone varietà e differenze. Il film raccoglie un mosaico di esseri umani di questa città che è anche il centro spirituale delle tre grandi religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islam. Osserviamo la vita quotidiana di questo paesaggio umano, una serie di incontri che avvengono sulla linea rossa della tramvia, dai quartieri palestinesi di Shuafat e Beit Hanina di Gerusalemme est fino a Mount Herzl a Gerusalemme ovest. Questa commedia a tema ispeziona con humor situazioni brevi e momenti della vita quotidiana di alcuni passeggeri. Per noi – il cineasta, il visitatore durante il viaggio – la realtà umana di Gerusalemme è una giustapposizione di frammenti di vita, di conflitti e di riconciliazione che nel film si rendono visibili. Come se volessimo proiettare la vita quotidiana e la sua inerzia contro la demagogia che mira a distillare l’odio. Speriamo per il meglio. |
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