Venezia 49
49. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1992)
MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO
MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO
MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO
Titolo Biennale | MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO |
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Tit. distrib. ital. | MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO |
Anno | 1992 |
Regia | Mario Martone |
Sceneggiatura | Mario Martone, Fabrizia Ramondino |
Soggetto | Mario Martone, Fabrizia Ramondino |
Fotografia | Luca Bigazzi |
Musica | Michele Campanella |
Interpreti | Carlo Cecchi, Anna Bonaiuto, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller, Toni Servillo, Licia Maglietta, Fulvia Carotenuto, Roberto De Francesco, Andrea Renzi, Lucio Amelio, Vera Lombardi, Alessandra D'Elia |
Nazionalità | Italia |
Lingua | Italiano |
Dati tecnici | Lungometraggio, Colore, 108 minuti, 35 mm |
Montaggio | Jacopo Quadri |
Scenografia | Giancarlo Muselli |
Costumi | Metella Raboni |
Produzione | Teatri Uniti Coop, Angio Films |
Distribuzione | Sacis |
Distribuzione italiana | Mikado Film S.r.l. |
Sinossi: Maggio 1959. È notte e nella sala d’attesa della stazione Termini di Roma un uomo in stato di ubriachezza viene fermato dalla polizia ferroviaria. Si tratta di un docente di analisi matematica presso l’ateneo napoletano, un membro dell’Accademia dei Lincei, un celebre scienziato schedato come comunista. Renato, questo il suo nome, viene rilasciato e torna a casa con il primo treno del mattino. In una Napoli afosa e opprimente inizia la sua ultima settimana di vita. Osserviamo Renato all’università, con gli amici, nei suoi rapporti famigliari, ma anche quando, solo vaga per Napoli, sempre a piedi. Ricostruiamo, un po’alla volta il suo passato mentre gli eventi della settimana si compongono nella necessità di un atto da lungo tempo rimandato: il suo ultimo e definitivo atto di uomo libero. Nel motivare questo suicidio, nessuna ragione prevale sull’altra e gli eventi si sovrappongono come i tasselli di un mosaico: il disgusto per l’ambiente accademico, il logoramento del suo genio matematico, la sfiducia nella politica, i rapporti amorosi e gli opprimenti legami familiari. Nel corso del funerale, le orazioni funebri e i discorsi dei partecipanti fissano così lo strano personaggio che in vita come in morte ha turbato l’ordine dei benpensanti e stravolto la tranquilla normalità cittadina. E Napoli stessa si richiude su di lui. |
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