Notti Veneziane
49. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1992)
Titolo Biennale | NON CHIAMARMI OMAR |
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Tit. distrib. ital. | NON CHIAMARMI OMAR |
Anno | 1992 |
Regia | Sergio Staino |
Sceneggiatura | Francesco Tullio Altan, Sergio Staino |
Soggetto | Francesco Tullio Altan |
Fotografia | Blasco Giurato |
Musica | Carlo Maria Cordio |
Interpreti | Ornella Muti, Stefania Sandrelli, Gastone Moschin, Georges Wolinski, Michele Mirabella, Elena Sofia Ricci, Gianni Cavina, Barbara D'Urso, Pierfrancesco Loche, Antonello Fassari, Giuliana Calandra, Corinne Clery, Mario Dalmaviva, Vinicio Capossela |
Nazionalità | Italia |
Lingua | Italiano |
Dati tecnici | Lungometraggio, Colore, 102 minuti, 35 mm, Adriano Pischiutta |
Montaggio | Nino Baragli |
Scenografia | Francesco Frigeri |
Costumi | Cristiana Lafayette |
Produzione | Yarno Cinematografica Srl |
Distribuzione | Sacis |
Distribuzione italiana | Istituto Luce - Italnoleggio Cinematografico |
Sinossi: Una fredda mattina invernale in una città del Nord paralizzata da un nebbione fittissimo . Nella sede di una rete radiofonica nazionale si sta preparando lo studio per “Radiosalotto”, un talk-radio seguitissimo. Per arrivare a questo appuntamento si muovono a una serie di personaggi: il tecnico audio Marconi, che parte da casa con la moto del figlio lasciando la moglie Viola alle prese con la terribile reazione del ragazzo; Assiro Fez, etologo per ripiego, un lurido traffichino che vive con la moglie Golda, donna che lui mantiene a salmone e champagne e dalla quale riceve in cambio un enorme disprezzo; Hanna Lefèvre, bella e insopportabile femminista in carriera; Carpioni, il conduttore del talk-radio, uomo di potere e incallito playboy; Omar Tavoni, chirurgo e proprietario di una lussuosa clinica; un non meglio precisato sottosegretario e il questore. A questi si aggiungono il tassista Bruno e sua moglie Monica, una paralitica che Bruno tiene in auto con tutta la carrozzella. Il tassista e la moglie trasportano Johnson M’Bayu, un minaccioso africano con in braccio un grosso e inquietante pacco. Filo conduttore delle vicende è una valigetta di pelle nera che Tavoni dimentica nel taxi di Bruno. La ricerca di questa borsa scatena una lunga serie di equivoci, colpi di scena, morti e tradimenti fino a un inaspettato epilogo che ha come protagoniste Monica e Viola a cavallo di una moto e, alle loro spalle, le tristezze del passato … |
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