Retrospettiva Prima dei Codici. Il Cinema Sovietico Prima del Realismo Socialista 1929-1935 - Donne
47. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1990)
Traduzione | SOLA |
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Titolo Biennale | ODNA |
Anno | 1930 |
Regia | Grigori Kozintsev, Leonid Zacharovič Trauberg |
Sceneggiatura | Grigori Kozintsev, Leonid Zacharovič Trauberg |
Fotografia | Andrei Moskvin |
Musica | Dmitri Shostakovich |
Interpreti | Yelena Kuzmina, Pyotr Sobolevsky, Sergei Gerasimov, Mariya Babanova, Liu-Sian Van, Yanina Zhejmo, Boris Chirkov |
Nazionalità | Urss, Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche |
Dati tecnici | Lungometraggio, Bianco e Nero, 72 minuti |
Scenografia | Yevgeni Yenej |
Produzione | Sojuzkino |
Sinossi: Elena Kuz'mina ha terminato gli studi all'Istituto di pedagogia. Il futuro le si prospetta lieto e pieno di piccole gioie personali. La ragazza sogna di lavorare in un grosso centro, di sposarsi con l'uomo che ama e di costruire con lui un "confortevole nido" quando, inaspettatamente, riceve la nomina per Altaj. In essa vede il crollo di tutte le sue segrete speranze, prova a fare ricorso, a far opera di persuasione, chiede spiegazioni e chiarisce la sua situazione, difendendo con tenacia il suo diritto a un vagheggiato sogno di felicità. Le vanno incontro,lasciandole la possibilità di lavorare in un centro. Ma, spinta dal senso del dovere sociale risvegliatosi in lei, Kuz'mina cambia parere e parte per l'Altaj. Arrivata sul posto, la giovane insegnante si ritrova in una situazione complicata: in campagna il potere è, di fatto, nelle mani del kulak del luogo, ricco latifondista, e lo stesso presidente del Soviet agricolo è un suo accolito. I primi giorni cerca di vivere ritirata tra le pareti della scuola, ma i fatti che succedono intorno a lei irrompono nella sua vita e la giovane prende presto parte attiva alla lotta contro i kulaki. Un giorno, mentre sta andando in città a denunciare il loro operato, il cocchiere, lui pure accolito dei kulaki, la butta giù dalla slitta. Poco tempo dopo i contadini la ritrovano nella steppa innevata, quasi assiderata e con le mani congelate. Dopo un'accanita lotta contro i kulaki, i poveri, vittoriosi, fanno sostituire il presidente del Soviet agricolo e inviano in città una richiesta di aiuti per l'insegnante ammalata. In risposta arriva direttamente a prenderla un aereo. Quasi tutto il villaggio accompagna la Kuz'mina che, partendo, promette di ritornare: ormai per lei l'Altaj non è più un lontano paese straniero, ma il paese natale. |
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