Venezia 46
46. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1989)
Venezia 46
46. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1989)
Traduzione | CHE ORA È |
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Titolo Biennale | CHE ORA È |
Tit. distrib. ital. | CHE ORA È? |
Anno | 1989 |
Regia | Ettore Scola |
Sceneggiatura | Ettore Scola, Beatrice Ravaglioli, Silvia Scola |
Fotografia | Luciano Tovoli |
Musica | Armando Trovajoli |
Interpreti | Marcello Mastroianni, Massimo Troisi, Anne Parillaud, Renato Moretti, Lou Castel |
Nazionalità | Francia, Italia |
Lingua | Italiano |
Dati tecnici | Lungometraggio, Colore, 102 minuti, 35 mm |
Montaggio | Raimondo Crociani |
Scenografia | Luciano Ricceri |
Costumi | Gabriella Pescucci |
Produzione | Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica (Roma), Studio el Srl, Gaumont |
Distribuzione | Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica (Roma) |
Distribuzione italiana | Warner Bros. Italia |
Sinossi: Un'uomo di sessant'anni, un po' logorato dall'alcol e dalle sigarette, allegro, vitale, benestante, innamorato della vita e padrone delle proprie scelte. Un giovanotto di trent'anni, tranquillo e riflessivo, sereno riguardo al proprio futuro anche perchè si è sottratto - per natura e per scelta - ai ritmi competitivi che la società impone. Anche se si somigliano poco Marcello e Michele sono padre e figlio. Sono vissuti tutta la vita sotto lo stesso tetto senza arrivare però a conoscersi. Le rare volte che avevano abbozzato un colloquio erano stati interrotti: un impegno improvviso, una telefonata, l'arrivo della moglie o della figlia. Finalmente hanno un giorno tutto per loro, sono contenti, pensano di avere moltissime cose da dirsi. Marcello è felice per le ottime notizie che potrà dare al figlio: è finalmente pronto l'atto di acquisto dell'attico in cui Michele potrà andare a vivere da solo; gli ha trovato un posto presso un avvocato in attesa che abbia superato gli esami per diventare procuratore; e una Lancia Thema è già prenotata... Ma Michele non ama questo genere di cose, non è che disprezzi il padre per le sue scelte, semplicemente non sente il bisogno delle medesime cose, non rispondono alla sua natura. Alla fine della giornata, dopo discussioni, incomprensioni e lunghi silenzi si saluteranno con amore; forse per la prima volta sono riusciti ad ascoltarsi, a penetrare ognuno il pensiero dell'altro. Ma chi dei due si è dimostrato più fragile? Chi è il più esposto ai colpi della vita? Chi ha più bisogno di un padre? |
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