Venezia Orizzonti
45. Mostra Internazionale del Cinema (1988)
Titolo Biennale | TRENO DI PANNA |
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Tit. distrib. ital. | TRENO DI PANNA |
Anno | 1988 |
Regia | Andrea De Carlo |
Sceneggiatura | Andrea De Carlo |
Soggetto | Andrea De Carlo |
Fotografia | Alfio Contini |
Musica | Ludovico Einaudi |
Interpreti | Sergio Rubini, Carol Alt, Cristina Marsillach, Rosalinda Celentano, Irene Grazioli, Maurizio Faulisi, Andrew Michaels, Ludovico Einaudi, Andrea Jacchia, Pietro Spica, Hal Yamanouchi |
Nazionalità | Italia |
Lingua | Italiano |
Dati tecnici | Lungometraggio, Colore, 114 minuti, 35 mm |
Montaggio | Ugo De Rossi |
Scenografia | Giantito Burchiellaro |
Costumi | Stefania Sordillo |
Produzione | Azzurra Film S.r.l., Reteitalia s.p.a. |
Distribuzione | Medusa Film |
Sinossi: Un giovane italiano, Giovanni Maimeri, atterra per la prima volta al JFK di New York. È un musicista ed è venuto in America per fare musica. Scrive canzone, vorrebbe inciderle: la valigia più cara che si porta appresso è una chitarra elettrica. La città gli si presenta subito nella sua complessità: un nero con pistolone e caricatore da controllare, l’atrio variopinto dell’aeroporto, una valigia che s’apre d’improvviso e sputa fuori decine di bibbie, la notte affollata di migliaia di luci. Un momento sognato milioni di volte. Il suo unico contatto a New York è un vecchio amico italiano che sta tentando la sua stessa strada. Ma dopo un po’ Giovanni rimane solo, come tanti altri in città. E in più con un lunario niente affatto facile da sbarcare. Un residence scassato, un lavoro come cameriere, la giovane cassiera Jill, che vuol fare l’attrice, la speranza di un’incisione, che non può morire neanche a chitarra rapinata. Giovanni è a New York e ci vive. Guarda, capisce, cambia. Lascia il ristorante e comincia a fare il professore d’italiano nella prestigiosa Supreme Language School. Qui incontra un volto più che familiare, un volto visto al cinema, in televisione, nelle riviste patinate: l’attrice e star Marsha Mellows. E lui, proprio lui sarà il suo professore d’italiano… |
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