Scheda arti visive

L'occhio

Partecipazioni

Titolo
L'occhio
Anno
2022
Tipologia
Installazione
Materia e Tecnica
Materiali vari
Specifiche
audio, scultura, acqua, luci
Descrizione
"La stanza è un monocromo, una distesa uniforme di blu intenso. Al centro c'è una semisfera. Entrando nel perimetro di luce della semisfera ci si trova sotto una cupola d'oro: l'iride radiante al cui centro sta incastonata una pupilla nera. Emanazione di un sole intorno a un'eclisse; congiunzione degli opposti. La pupilla è un cristallo esploso, attraversato da una freccia diretta verso lo sguardo di chi da sotto alza gli occhi. Il cacciatore è diventato caccia, bersaglio di una freccia che è insieme dardo d'amore, forza della conoscenza, segno di morte e rinascita. Un vettore che arriva da una dimensione oltre lo specchio e oltre la rappresentazione e che apre uno squarcio verso l'invisibile. Al di là dei confini dell'immaginabile, la vita si unisce alla conoscenza e la visione si prepara a farsi veggenza. Dal centro dell'occhio risuona un inno di esultanza per una nuova nascita. A intonarlo è finalmente un coro: la trasfigurazione è un'iniziazione alla dimensione plurale e condivisa del vivente. La musica in questa stanza è O Isis und Osiris, welche Wonne, il Coro dei Sacerdoti: Iside e Osiride, esultiamo! / La cupa notte è dissipata dallo splendore del sole, / presto il giovane si desterà a nuova vita. Tamino è prossimo alla conclusione vittoriosa del percorso iniziatico, la meta è vicina ma non raggiunta. Il brano non è quindi espressione semplicemente pacificata dell'approdo, ma presenta un insieme di chiaro-scuri. Nell'installazione, la melodia giunge dall'alto, ossia dallo spazio nero aperto oltre la pupilla esplosa, trapassata dalla freccia diretta verso i partecipanti. È il momento decisivo: la morte simbolica, il superamento dell'io individuale (ecco anche il senso della musica corale), la liberazione verso una nuova vita in cui si sperimenterà la congiunzione con l'altro da sé, come nel brano mozartiano si canta l'unione degli opposti (Iside/Osiride, femminile/maschile)." da https://www.labiennale.org/it/asac/arch%C3%A8us-labirinto-mozart-descrizione