Scheda film

Tu, domani

Partecipazioni

Titolo Biennale
Tu, domani
Titolo Originale
Tu, domani
Soggetto (collaborazione)
Silvia Prandin
Nazionalità
Italia
Dati tecnici
Cortometraggio
Colore
16 mm
24 minuti
Montaggio
Pinuccia Germani
- La premessa: va dagli albori del XVIII secolo, attraverso la rivoluzione industriale avviata con la meccanicizzazione dell'industria tessile, fino alla metà del XIX secolo. Illustra per sommi capi lo sforzo dei lavoratori per raggiungere quei diritti che la rivoluzione francese aveva proclamato fino al riconoscimento delle associazioni operaie e all'istituzione della scuola elementare obbligatoria e gratuita aperta a tutti. - Il futuro è già cominciato: prende in considerazione il XX secolo e la creazione delle premesse necessarie per lo sviluppo della nuova civiltà tecnico-scientifica. Il film vuole chiarire come questa svolta incida globalmente su tutta l'umanità; basti pensare ai mezzi di comunicazione. È una svolta radicale che trasforma il modo di pensare e la maniera di vivere. Mentre sono occorsi duemila anni per sfruttare le conseguenze della scoperta del fuoco, basteranno poche generazioni per sfruttare l'energia atomica e procedere alla conquista dello spazio. Ecco perché i nuovi problemi potranno essere affrontati solo sulla base di quella cultura scientifica che è la sola piattaforma utile al lavoro comune in imprese che trascendono le capacità del singolo. - La scuola oggi: la svolta decisiva che stiamo vivendo non può essere disattesa dal mondo della scuola per la realtà che urge su di noi. "La scuola d'oggi vuol preparare alla vita di domani; ma ai bisogni di domani corrispondono i mezzi d'oggi e le strutture, gli interessi e le abitudini di ieri". Il film attraverso alcune risposte di ragazzi di vari istituti vuol dare una panoramica della situazione scolastica media-superiore attuale. - L'orientamento, la scelta: riporta alla realtà d'oggi, a una società di trasformazione dove sussiste ancora il "Supermercato" e la "bancarella", il vetro artistico di Murano e la grande industria automobilistica. Quest'ultima parte è stata presentata per scorci con brevi inquadrature per sottolineare il motivo principale: risvegliare l'interesse al problema della scelta dopo la scuola dell'obbligo, che è difficile ma che ognuno deve responsabilmente fare.