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Ediths Tagebuch

Partecipazioni

Titolo Biennale
Ediths Tagebuch
Titolo Originale
Ediths Tagebuch
Tit. Distr. Ita.
Il diario di Edith
Tit. Distr. Eng.
Edith's Diary
Tit. Trad. Ita.
Il diario di Edith
Tit. Trad. Eng.
Edith's Diary
Anno
1983
Nazionalità
Germania, Repubblica Federale Di
Lingua
Tedesco
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm
108 minuti
Montaggio
Helga Borsche
Costumi
Katarina Von Martius
Anche dopo il divorzio dal marito Edith continua il suo normale tran-tran di vita prendendosi cura dello zio invalido e cercando di capire il figlio Chris, inquieto, distante e forse ottuso. Il marito si è risposato con una donna più giovane. Ma Edith non si scompone mai, non si lascia mai andare: lei è sempre una donna fiera, dignitosa,“partecipe”. Esprime opinioni di seconda mano benché rigorosamente radicali; sa cosa pensare del controllo delle nascite, del Watergate, del Vietnam, dell’emancipazione, del divorzio. Non ha mai cedimenti se non nel diario, in cui registra un mondo immaginario più felice del reale. Sferruzza golfini per nipotini che non esistono, si concede momenti di “creatività” dandosi alla scultura, e intanto confonde realtà e fantasia. . . Sempre più spesso Edith fg ge da un mondo che trova inospitale per rifugiarsi in quello sano e sereno del suo diario che lentamente comincia a confondere con la realtà. Fino a che la minaccia del ricovero coatto in una clinica psichiatrica fa scattare la reazione di Chris che vuole proteggerla col suo amore. Ma il destino di Edith non potrà risolversi secondo i desideri del figlio...