Scheda film
La vie est un roman
Partecipazioni
- Venezia 40 - Sezione Competitiva40. Mostra Internazionale del Cinema (1983)
- Titolo Biennale
- La vie est un roman
- Titolo Originale
- La vie est un roman
- Tit. Distr. Ita.
- La vita è un romanzo
- Tit. Distr. Eng.
- Life Is a Bed of Roses
- Tit. Trad. Ita.
- La vita è un romanzo
- Tit. Trad. Eng.
- Life is a novel
- Anno
- 1983
- Regia
- Alain Resnais
- Sceneggiatura
- Jean Gruault
- Fotografia
- Bruno Nuytten
- Musica
- M. Philippe-Gérard
- Nazionalità
- Francia
- Lingua
- Francese
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm
- 111 minuti
- Genere
- Drammatico
- Comico-commedia
- Montaggio
- Albert Jungerson, Jean-Pierre Besnard
- Scenografia
- Jacques Saulnier, Enki Bilal
- Costumi
- Catherine Leterrier
- Sinossi
All’inizio del secolo, un ricco aristocratico, il conte Michel Forbek, intraprende la costruzione di un favoloso castello per farne un “tempio della felicità” per sé e per i propri amici. Il castello deve ergersi nella leggendaria foresta delle Ardenne, in cui il duca proscritto di “As You Like It” aveva riunito attorno a sé una società ideale. La felicità degli uomini, Forbek tenta di realizzarla procedendo a una serie di esperimenti di rieducazione sui propri amici. La guerra mondiale del 1914 verrà ad arrestare l’impresa. 1982. L’unica arte edificata, all’epoca, di questa “città della felicità” accoglie un collegio sperimentale in cui, nel corso delle vacanze autunnali, si riuniscono urbanisti, antropologi, educatori, membri del clero e della classe medica per un colloquio sul tema: “Educazione dell’immaginazione” . È un colloquio come ne esistono tanti, con le sue diatribe, i suoi conflitti, le sue rivalità, le sue alleanze improvvise. Tre degli allievi rimasti al castello durante le vacanze immaginano, nel corso dei loro giochi, che vi abiti un usurpatore e che un giovane eroe, il legittimo erede al trono, stia lottando contro di lui: sarà lui che, abbattendo il tiranno, ristabilirà diritto e giustizia nel reame. Forbek e il suo sogno. Un colloquio sull’educazione, sessanta anni più tardi. Una leggenda immaginata da tre ragazzi e messa in scena dagli adulti. Tre storie o forse una storia a tre teste.