Scheda film
Legati da tenera amicizia
Partecipazioni
- Venezia Giorno - Sezione Non Competitiva40. Mostra Internazionale del Cinema (1983)
- Titolo Biennale
- Legati da tenera amicizia
- Titolo Originale
- Legati da tenera amicizia
- Anno
- 1983
- Regia
- Alfredo Giannetti
- Sceneggiatura
- Alfredo Giannetti
- Fotografia
- Marcella Masciocchi
- Nazionalità
- Italia
- Lingua
- Italiano
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- 35 mm
- 118 minuti
- Montaggio
- Gianfranco Amicucci
- Scenografia
- Mario Garbuglia
- Costumi
- Barbara Canevari
- Sinossi
Adalberto Maria Gioia, l’attore che con la sua “voce di flauto” incantò per trent’anni le platee d’ Italia, dopo aver subito un intervento alle corde vocali, inseguito dai creditori e dalle tasse, è costretto a rifugiarsi nella pretenziosa Villetta di campagna del suo giovane cameriere Dorino, da dodici anni al servizio dell’attore.
La loro difficile convivenza diventa subito una “impossibile” amicizia: da una parte c’è l’infingardaggine patetica di un vecchio che vuole farsi compatire, ma che non rinuncia né a comandare né a recitare; dall’ altra c ’è un tenero e adorabile servitore che ama il suo padrone e ne conosce le debolezze, ma che, volendo “ricostruirlo” anche suo malgrado, sa ricorrere ad ogni sorta di vessazione. Quando si fa viva la moglie dell’attore, la “povera Adelaide”, che è sempre stata in disparte sopravvivendo nell’ombra con l’assegno mensile del marito, Adalberto Maria pensa che sia arrivata la salvezza e che la buona moglie reietta venga a raccogliere i pezzi dell’amato consorte... Ma non è così: la “buona Adelaide” è venuta per convincere il vecchio attore a sfruttare i volgarissimi shorts pubblicitari.
A questo punto Adalberto Maria Gioia si rende conto che è veramente arrivata la fine. Gli resta solo Dorino, il suo “amore”, il suo eterno applauso. Morire per lui, dunque, morire davvero per il suo servo apologeta. Uscire di scena dedicando a lui solo questa “morte d’amore”.