Scheda film
Marie Chapdelaine
Partecipazioni
- Francia3. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1935)
- Venezia Giorno - Programmi Speciali - Sezione Non Competitiva40. Mostra Internazionale del Cinema (1983)
Premi
- Menzione Speciale (1935)
- Titolo Biennale
- Marie Chapdelaine
- Titolo Originale
- Marie Chapdelaine
- Tit. Distr. Ita.
- Il giglio insaguinato
- Anno
- 1934
- Produzione
- Societé Nouvelle de Cinematographe
- Regia
- Julien Duvivier
- Sceneggiatura
- Julien Duvivier
- Soggetto
- Louis Hémon
- Fotografia
- Jules Kruger
- Musica
- Jean Wiener
- Nazionalità
- Francia
- Lingua
- Francese
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Bianco e Nero
- 35 mm
- 80 minuti
- Montaggio
- Marthe Poncin
- Scenografia
- Jacques Krauss
- Sinossi
Maria Chapdelaine è una giovane ragazza canadese, discendente da quei coloni francesi che erano emigrati in America per colonizzare e civilizzare le terre selvagge, lei vive in quella solitudine desolata e sogna ardentemente l’amore. E l’amore tanto sospirato non tarda a venire sotto le spoglie di un vigoroso e fiero cacciatore, François che ella incontra al mercato di Peribonka. Rapidamente i due cuori si intendono e si promettono felicità eterna. Poi il prode cacciatore parte per cacciare pellicce nelle inospitali regioni artiche.
Natale sta per giungere, ed il giovane cacciatore, fedele alla promessa fatta a Maria, prende la via del ritorno attraverso la regione deserta. La neve ha cancellato le orme dei sentieri e delle strade, ha mutato il volto del paese; l’innamorato fidandosi del proprio istinto, cammina giorno e notte, incurante del gelo e degli stenti pur di mantenere la promessa fatta a Maria di rivederla il giorno di Natale. Ma egli si smarrisce in una foresta e le forze gli vengono meno; la neve, che cade senza sosta e senza misericordia, ricopre lentamente quel nuovo martire dell’amore, mentre nel villaggio lontano la chiesa si illumina nella notte di Natale e Maria prega per il suo innamorato.
Soltanto a primavera, ritornando con il padre al mercato di Peribonka, Maria apprende la fine del suo amore; un’angoscia profonda le serra l’anima. Da quel momento non vivrà che del ricordo di lui; la vita le donerà un buon marito, Eutrope, che la terrà vicino ai suoi e cercherà di comprenderla, ed ella sarà una buona moglie, come il dovere le impone, ma nel suo cuore vivrà per sempre il soave ricordo di chi e morto per lei.