Scheda film
Salut Jerusalem
Partecipazioni
- Documenti del Nostro Tempo33. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (1972)
- Titolo Biennale
- Salut Jerusalem
- Titolo Originale
- Salut Jerusalem
- Tit. Trad. Ita.
- Ciao Gerusalemme
- Tit. Trad. Eng.
- Hello Jerusalem
- Tit. Altro Ita.
- Viva Gerusalemme
- Anno
- 1972
- Regia
- Henry Chapier
- Sceneggiatura
- Henry Chapier
- Musica
- Vangelis
- Nazionalità
- Francia
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 72 minuti
- Sinossi
Come prologo, lo scrittore Joseph Kessel, evoca i suoi ricordi d’infanzia e il suo primo viaggio in Israele.
Il film comincia con una rievocazione biblica: un volo sopra il Monte Sinai, evocazione del cespuglio ardente, profili di visi dei patriarchi e degli apostoli. In Giudea, dodici pellegrini vanno verso Gerusalemme, vengono da tutti i paesi del mondo e sono, preti, hippies, anarchici o semplicemente turisti: sono i simboli delle dodici tribù d’Israele, dei dodici apostoli e dei dodici discepoli delle religioni nuove. La scoperta d’Israele comincia il giorno del Gran Perdono: la vita sembra essersi fermata, gli adulti sono nelle sinagoghe e le strade sono lasciate ai bambini. I pellegrini si sono fermati vicino a un pozzo, in mezzo alle viti
e alle greggi. Come contrappunto, un Kibbutz sorge nel deserto e testimonia l’opera dei pionieri che hanno voluto rendere fertile l’antica terra di Canaan. Una rievocazione di Jericho, scelta come simbolo della speranza, permette di cancellare il ricordo di tutti gli esodi. A Dimora, alcuni neri ebraici, provenienti dall’America, chiedono violentemente la loro identità ebraica. A Gerusalemme, vicino al Muro del Pianto vediamo un cerimoniale arcaico: l'entrata nella maggiore età religiosa dei ragazzi. Segue dopo una visita dell‘antica città. Il pellegrinaggio ricomincia verso il monastero di Saint-Sava. I pellegrini scoprono una nuova città, Neveh-Shalom, futura comunità costruita dagli ebrei, dai cristiani e dai musulmani.
Dopo il pranzo, i pellegrini arrivano sulle rive del Giordano dove i neri ebraici ricevono il nuovo battesimo.