Scheda film

Vittorio Gassman e suo figlio Alessandro raccontano nel film il rapporto di un padre e di un figlio i quali si avvicinano e si allontananao, si vogliono bene dimostrandosi l'affetto in più circostanze, litigano, oppongono l’uno al l‘altro. anche dutamente, le diverse concezioni che hanno della vita. Il motivo di fondo del film viene espresso in pratica da un interrogativo: il famoso “gap” generazionale, la ribellione dei figli, la durezza dei padri, che fu uno dei grandi temi del ’68, è ancora attuale, oppure si è attenuato e frantumato in cento, mille storie, una diversa dall’altra? Gassman offre la sua versione, o almeno la sua testimonianza sull’argomento. La dimensione del film è affettuosa, cronistica: scene di vita familiare, ma dietro quei piccoli scontri e quei grandi amori del padre per il figlio e del figlio per il padre affiorano i segni delle difficoltà di intendersi, di capirsi. Sarà giusto che un padre voglia un figlio come piace a lui? E il figlio come potrà, nello stesso tempo, essere simile e diverso dal padre? Gli episodi sono integrati da materiale documentario, filmetti a otto millimetri, fotografie, brevi brani dei film di Gassman. Ma quanto sarà vera questa storia mezza allegra e mezza drammatica di Vittorio Gassman e di suo figlio? Quella lezione di inglese, quel primo amore, quella domenica in campagna, quel finale, con la citazione di Pasolini, e Vittorio che non sa se rinunciare a comandare o lasciar lì tutto. Saranno storie realmente accadute proprio così, oppure reinventati paradigmi del rapporto difficile, molto difficile, consolatorio oppure no, tra padre e figlio?