Scheda film

Madonna, che silenzio c'è stasera

Partecipazioni

Titolo Biennale
Madonna, che silenzio c'è stasera
Titolo Originale
Madonna, che silenzio c'è stasera
Tit. Distr. Ita.
Madonna, che silenzio c'è stasera
Anno
1982
Fotografia
Carlo Cerchio
Nazionalità
Italia
Lingua
Italiano
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
97 minuti
Montaggio
Sergio Montanari
Scenografia
Ugo Chiti
Costumi
Ugo Chiti
È la storia di una giornata di Francesco, un giovane che abita _ nella periferia di una città industriale. I suoi problemi sono molti: la mancanza di lavoro, il difficile rapporto con la madre con cui non abita più insieme ma praticamente nello stesso edificio, una donna “Maria” che lo ha lasciato e il padre che non ha mai conosciuto, morto quando lui era ancora in tasca E anche una storia di una realtà di periferia molte volte dimenticata ma sempre vitale, ad un passo dal grosso centro industriale; di personaggi vecchi e strani come il Chiaramonti, proprietario di un bar, abituale tappa di F rancesco, personaggio silente ma significativo. Ma quel giorno così uguale agli altri incontra il “Magnifico” che gli parla di suo padre, detto il “Casanova” e di un Perù per lui molto lontano ma questa volta veramente a portata di mano. Gli parla del telaio, macchina industriale che ha rovinato la vita di suo padre e di altri come lui. Lo avverte che le cose importanti nella vita sono tre: «O tu vai nel Perù, o tu sposti una chiesa, o tu vinci al Totocalcio». Con queste verità lo lascia nei pressi di una chiesa, indicandola come simbolo di un potere invalicabile. Ma Francesco cerca lavoro, ed è proprio nel centro industriale che incontra un bambino una con la pistola che si chiama come lui, che gli dice solo, di non avere i genitori e si accattiva malgrado i suoi dispetti la simpatia di Francesco. Con lui Francesco passa gran parte della giornata fatta di racconti, di giochi, di situazioni imbarazzanti che non fanno altro che instaurare nei due un grosso rapporto di amicizia, tanto che, dopo la Vittoria ad un concorso per dilettanti alla ribalta ottenuta da Francesco, decidono di partire verso il Perù. Ma il bambino ha una madre ed un padre; il Magnifico, che dopo avergli sottratto il bambino che in realtà si chiama “F ilippo”, rivela a Francesco che suo padre non è morto, e che proprio quando Francesco era ancora in fasce, abbandonò tutti andandosene in Peru. Francesco è nuovamente sòlo ed è notte, e dopo aver dispertamente tentato di spostare una chiesa, tenta la fortuna al Totocalcio giocando una schedina. La perdita del bambino, la delusione del Magnifico, la sua Maria che non c’è più, la madre che fa sentire la sua voce in ogni angolo della città tramite il telefono, provocano in Francesco una tensione tale che come conclusione della giornata decide di portarsi una puttana a casa, dimostrando però ancora una volta tutta la sua timidezza ed il suo imbarazzo. La madre li scopre e manda in aria il piano di Francesco che rimane solo ancora una volta nel suo appartamento, in compagnia della sua stessa voce registrata e di una strana schedina giocata solo poche ore prima.