Scheda film

Vida / Perra

Partecipazioni

Titolo Biennale
Vida Perra
Titolo Originale
Vida / Perra
Tit. Trad. Ita.
Vita da cani
Tit. Trad. Eng.
Dog's Life
Anno
1982
Sceneggiatura
Javier Aguirre
Fotografia
Manuel Rojas
Interpreti
Esperanza Roy
Nazionalità
Spagna
Lingua
Spagnolo
Dati tecnici
Lungometraggio
132 minuti
Montaggio
Antonio Ramirez De Loaisa
Juanita Narboni è una zitella che vive la sua solitudine in una città di provincia. Ricorda i tempi andati e li rivive nella sua immaginazione, come se le cose successe allora avvenissero oggi. Parla con sua madre e con suo padre come se veramente la potessero ascoltare, quando invece -e lei lo sa da tempo- hanno cessato di esistere. L’assenza di sua sorella, che scappò con un uomo in un’altra città con maggiori prospettive, è stata sempre un trauma per Juanita, che ha sofferto per l’abbandono, l’ha criticata, l’ha giudicata con severità ma, nel fondo, forse ha invidiato quell’atteggiamento di indipendenza della sorella davanti alla vita, che lei non si azzardò mai ad adottare. Ricorda il suo fidanzato, un debole omossessuale, lo ricorda solo perchè fu testimone, durante un ballo in maschera, del suo innamoramento idealista e fantastico per un personaggio mitico, travestito da Zorro e che dopo quella volta, non rivide mai più. Più tardi, già alle soglie della vecchiaia. quando si è disposti ad afferrarsi a qualunque essere umano che ti offra compagnia conosce un altro uomo... ma anche questa incipiente relazione fallirà per la morte di lui, improvvisa e in strane circostanze. Ma l’ossessione di Juanita Narboni è sua madre. Il ricordo, l’assenza, la lontananza fisica per sempre dell’essere che più influenza ha avuto su di lei e che pur tuttavia lei rievoca con più frequenza... è una specie di amore-odio che scaturisce dal non essersi potuta realizzare né come donna né come essere umano. Ed è forse per questo che giunge un momento in cui finisce col perderne l’immagine, non riesce mettere a fuoco il suo volto; la disperazione che prova quando non trova una fotografia di lei si fonde con la disperazione che le causa il solo fatto di continuare ad esistere, di continuare ad essere la protagonista della sua irrimediabile solitudine.