Scheda film
Ehe im Schatten
Partecipazioni
- Repubblica Democratica Tedesca9. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1948)
- Titolo Biennale
- Ehe im Schatten
- Titolo Originale
- Ehe im Schatten
- Tit. Trad. Eng.
- Marriage in the Shadows
- Anno
- 1947
- Produzione
- DEFA
- Regia
- Kurt Maetzig
- Sceneggiatura
- Kurt Maetzig
- Soggetto
- Hans Schweikart
- Musica
- Wolfgang Zeller
- Nazionalità
- Repubblica Democratica Tedesca
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Bianco e Nero
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Alice Ludwig
- Scenografia
- Otto Erdmann, Franz F. Furst, Kurt Herlth
- Costumi
- Gertaude Recke
- Sinossi
Un gruppo di amici berlinesi sta passando le sue vacanze in un villaggio sulle rive del mare. Siamo nell'anno 1934, e sono iniziate le persecuzioni degli ebrei. Il dott. Blom e il giovane attore Hans Wieland amano l'attrice Anna. Bernstein, che anche fa parte del gruppo, fugge all'estero. Il dott. Blum decide di prendere parte alle attività del partito nazionalsocialista credendo di poter mitigare con la sua influenza le persecuzioni. Al loro ritorno a Berlino, gli amici assistono a una dimostrazione contro gli ebrei. Anche dal Teatro gli ebrei sono esclusi, e per salvare Anna dalle persecuzioni, Wieland, che è ariano, la sposa. Wieland diventa un grande attore e il dott. Blom, che ha rinunciato ad Anna per salvare la sua carriera, entra nel Ministero della Propaganda. Poco dopo l'attore deve partire per il fronte e Anna deve lavorare in una fabbrica. Una sera arriva Bernstein che è riuscito a fuggire da un campo di concentramento. Anna lo nasconde e gli dà l'indirizzo di suo zio, dott. Luis Silbermann, che è anche lui nascosto e che aiuta a salvare dalla deportazione altri ebrei. Ma il Bernstein è stato riconosciuto e la Gestapo arriva. Anna riesce a salvarlo. Arriva il 1943. La vita diventa sempre più aspra per gli ebrei e Anna assiste alla deportazione di una donna ebrea. Sconvolta Anna torna a casa e ritrova suo marito Hans che ha avuto un congedo illimitato per ragioni di salute. Hans torna al suo lavoro e conclude un film con molto successo. Alla premiere invita anche sua moglie. Durante la sua comparsa sul palcoscenico, il dott. Blom la riconosce ed è forzato a presentarla a un altro funzionario del Partito. Il funzionario, avvisato che si tratta di un ebrea, ordina la sua deportazione. Il dott. Blom avverte Wieland di quanto sta per succedere ma è disposto a salvare l'attore purchè egli firmi una domanda di divorzio. Wieland si rifiuta e ricorda al dott. Blom le sue intenzioni di dieci anni prima. Ritornato a casa, ritrova sua moglie tutta felice dopo la magnifica premiere e le promette che non dovranno dividersi mai più, allo stesso tempo versa del veleno nel caffè che poi bevono tutti e due. Il film è stato girato in memoria di un attore tedesco che nel 1941 si è sucidato con la sua famiglia nelle medesime condizioni.