Scheda film

In una distesa buia che potrebbe essere il cosmo, si sente la voce di Arthur C. Clarke e poi se ne vede i lontananza il volto, preso dagli archivi della BBC degli anni Sessanta. Le sue fattezze si dematerializzano velocemente in milioni di pixel scintillanti e creano uno spazio avvolgente e coinvolgente dal quale emergono i pensieri dell'autore di 2001: A space Odissey. Al centro di questo ambiente spettrale, e con una voce magnetica che riporta al tempo dei tubi catodici e dell'età d'oro della televisone, A.C. Clarke racconta l'arrivo della rivoluzione digitale, decenni prima di quando si sarebbe verificata. Questo film è un invito al viaggio e anche una forma crepuscolare di poesia che va sperimentata lasciandosi coinvolgere.