Scheda film

L'aveu

Partecipazioni

Titolo Biennale
L'aveu
Titolo Originale
L'aveu
Tit. Distr. Ita.
La confessione
Tit. Distr. Eng.
The Confession
Tit. Trad. Ita.
La confessione
Tit. Trad. Eng.
The Confession
Anno
1969
Sceneggiatura
Jorge Semprún
Nazionalità
Francia
Dati tecnici
Lungometraggio
Bianco e Nero
Genere
Drammatico
Storico
A.L. si sente perseguitato. È vice ministro degli Affari Esteri, tuttavia alcuni dei suoi colleghi evitano di rivolgergli la parola, degli amici di vecchia data fanno finta di non vederlo. A.L. è un combattente. Si è battuto in Spagna nelle Brigate Internazionali, ha partecipato alla resistenza in Francia, è stato deportato in un campo di concentramento nazista. Tuttavia, malgrado il suo “stato di servizio”, egli è sospetto, sorvegliato, perseguitato. Siamo a Praga. Dopo che ha avuto luogo il processo Rajk a Budapest nel 1949, un’ondata di sospetti e di arresti si è abbattuta sui paesi dell’Europa Centrale ed Orientale. Una domenica del 1951, in una strada secondaria, due macchine bloccano quella di A.L. e degli uomini armati ne escono e lo trascinano, lo ammanettano e gli bendano gli occhi. Non è un arresto, ma un vero e proprio rapimento. Ora si entra in un universo fatto di corridoi, di celle, di sotterranei. A.L. resta in una prigione per mesi, il tempo si cancella, talvolta ha l’impressione di impazzire. È entrato nell’universo labirintico degli interrogatori dove tutti gli atti che ha compiuto in passato sembrano ritorcerglisi contro. Dapprima nega tutti i misfatti immaginari di cui è accusato, pensa che la verità verrà fuori. Tuttavia, allo scorrere delle settimane e dei mesi, la sua resistenza si disgrega, capisce che non è vittima di un errore, ma di una macchinazione giudiziaria. Per stanchezza o per disperazione e anche perchè gli si domanda questo ultimo servizio alla causa, finisce di confessare tutti i crimini, per inverosimili che siano, di cui è accusato. Da quando suo marito è sparito, la moglie di A.L. ha fatto dei tentativi per tentare di ritrovarlo, ma cozza contro il silenzio delle officine burocratiche. In fretta la situazione cambia, perde il suo impiego e la casa che occupava con i figli. I figli vengono cacciati dalla scuola e lei è costretta a lavorare in fabbrica. Un giorno, ascoltando il processo di suo marito alla radio, sente che il marito ha confessato ogni sorta di crimine. Allora l’abiura pubblicamente per fedeltà alla causa che hanno difeso insieme e che A. L., come lei crede, ha tradito. A.L. non sarà condannato a morte, dopo il 1956 sarà riabilitato, ritroverà sua moglie e insieme si rifaranno una vita.