Scheda film

Maftayach Hazahav

Partecipazioni

Titolo Biennale
Maftayach Hazahav
Titolo Originale
Maftayach Hazahav
Tit. Trad. Ita.
La chiave d'oro
Anno
1954
Produzione
Alexander Film
Sceneggiatura
Sasha Alexander
Fotografia
Sasha Alexander
Nazionalità
Israele
Lingua
Ebraico
Dati tecnici
Lungometraggio
Bianco e Nero
Genere
Drammatico
Proveniente dal deserto, una jeep s'infila nelle vie popolatissime di Tel Aviv, e si ferma davanti a un imponente edificio moderno, la direzione da cui dipendono le imprese di costruzioni varie nel Paese. Ne scende Davide che ritorna dal lavoro e entra nell'ufficio tecnico dove l'ingegnere capo in quel momento sta ricevendo i rapporti dai distaccamenti nel deserto a cui impartisce poi i suoi ordini. Davide gli porta buone notizie dai lavori. Vediamo le grandi imprese per la conquista del deserto: la costruzione di strade, impianti di tubature, l'impiego di trattori. Il rumore della Stazione Radio Emittente è più forte di quello di tutte le altre macchine. Un gruppo di operai torna dal posto di lavoro nel deserto in una Colonia florida al margine del deserto, dove li accoglie il brio della festa di Jaum Habikurim con musica e danze di ragazze. Un uomo anziano pone una brocca con la scritta "Arnona" in terra presso la sorgente. Incuriosito, un operaio gli chiede il significato di questa parola. Il vecchio allora racconta la storia accaduta in quel luogo molti anni prima, una storia della vita dei pionieri in Israele, che poteva essere accaduta in qualsiasi posto della terra, ove lo spirito e la volontà dell'uomo si mettono a combattere la natura. Vediamo un gruppo di pionieri guidati da Davide che incontra nel suo cammino una giovane ragazza bionda con il suo nonno che poi proseguono con loro. Arrivati ad una sorgente, mettono su le loro tende e Uriel, il figlio del pioniere Davide, va con Arona, la ragazza bionda, a prendere acqua nel pozzo che hanno scavato in una grotta, finchè questa dà acqua. Arriva un altro gruppo di pionieri con un primitivo castello di trivellazione, e cominciano la traforazione per cercare l'acqua indispensabile per l'esistenza di questa gente. Le prime speranze restano infruttuose, presto svaniscono i sogni di una felicità futura qui nel deserto. Arona prende la malaria, e in un attacco di febbre chiede a Uriel di recarsi nel deserto dove, dietro a una roccia, un sentiero porta a una fonte inestinguibile. Sin da quando lei era piccola, questa tradizione la perseguita. Le traforazioni intanto sono risultate vane, ed anche la sorgente nella grotta comincia ad esaurirsi. Allora Uriel, malato di malaria anche lui, cede alle preghiere di Arona e del vecchio e va a cercare la chiave d'oro che riesce a aprire tutte le sorgenti nel sottosuolo. Nel delirio della nalaria, Uriel ha la visione della Regina delle paludi, del Re del deserto, gira tra le sirene della grotta ed infine trova la chiave d'oro. Al suo risveglio ai piedi della roccia, egli viene a sapere dai giovani Chawarin che vana era stata ogni ricerca d'acqua. La notte Uriel, spinto dalla visione della chiave d'oro, va alla pompa e riesce a scavare la prima terra umida. I più anziani lo trovano esausto dalla fatica. Grande giubilo attorno alla pompa per l'acqua trovata, Uriel ristora Arona assetata dalla febbre. "Da ora in poi avremo sempre acqua". Si vede di nuovo la festa di Jaum Habikurim.