Scheda film
- Titolo Biennale
- Alaas Koupkoyakoy
- Titolo Originale
- To nisi tis siopis
- Tit. Trad. Ita.
- L'isola del silenzio
- Tit. Trad. Eng.
- The Island of Silence
- Anno
- 1958
- Produzione
- Mesogeios Film
- Regia
- Lila Kourkoulakou
- Sceneggiatura
- Vangelis Hatzigiannis
- Fotografia
- Nikos Gardelis
- Musica
- Dimitris Diamantopoulos
- Nazionalità
- Grecia
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Bianco e Nero
- 65 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- G. Tsaoulis
- Scenografia
- L. Caradima
- Sinossi
L'isola del silenzio è l'isola di Spinalonga dove i lebbrosi della Grecia vivono isolati, in miseria. Questo isolamento ha spinto gli ammalati a vivere una vita di orge. Davanti a questa situazione il dottore dell'isola decide di partire. Proprio allora arriva una dottoressa: è una donna bella, attiva, energica che in breve tempo riesce a ricondurre i pazienti ad una vita normale e tranquilla.
Ella si interessa particolarmente ad un ragazzo, Sifis, intelligente e bravo musicista.
Una sera il direttore dell‘isola racconta al dottore un avvenimento che accadde trent'anni prima. Un ragazzo lebbroso era scappato dall'isola; i gendarmi lo catturarono ma poi riuscì a fuggire nuovamente e da allora non si ebbero più sue notizie. Il dottore, che non è altri che il ragazzo del racconto, ascoltando lo rivelazioni, si fa malinconico e da allora evita il direttore. Nel frattempo Sifis fugge. Il dottore avverte la polizia e trova il ragazzo nascosto in un pagliaio. Vedendolo, ricorda la propria avventura e se ne va lasciando il ragazzo nel suo nascondiglio. Entra in una taverna e si ubriaca. Qui incontra la dottoressa e a lei confessa il suo vecchio segreto, le manifesta il suo amore e la informa del luogo dove il ragazzo è nascosto. La dottoressa trova il ragazzo che è disperato perché pensa di non poter più suonare il pianoforte dato che la malattia si è manifestata sulla mano destra, ma la dottoressa lo consola. Nel frattempo il direttore dell'isola annunzia la bella notizia: l'ospedale di Spinalonga sarà abolito e gli ammalati saranno liberi di vivere nella società.