Scheda film
Miyazaki, l’esprit de la nature
Partecipazioni
- Venezia Classici - Documentari81. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (2024)
- Titolo Biennale
- Miyazaki, l’esprit de la nature
- Titolo Originale
- Miyazaki, l’esprit de la nature
- Tit. Trad. Eng.
- Miyazaki, Spirit of Nature
- Anno
- 2024
- Regia
- Leo Favier
- Distribuzione internazionale
- BALANGA
- Musica
- Camille Delafon
- Nazionalità
- Francia
- Lingua
- Inglese
- Giapponese
- Francese
- Effetti
- Arnaud Viémont
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- DCP
- 82 minuti
- Genere
- Documentario
- Montaggio
- Mathilde Morières
- Sinossi
Hayao Miyazaki incanta il mondo con i suoi film da più di mezzo secolo. Tonari no Totoro (Il mio vicino Totoro), Mononoke-hime (Principessa Mononoke), Sen to Chihiro no kamikakushi (La città incantata), o il suo ultimo film Kimitachi wa dō ikiru ka (Il ragazzo e l’airone), per menzionare solo alcuni degli undici lungometraggi, dieci cortometraggi, svariati manga, e, sempre con lo Studio Ghibli, un museo e un parco a tema. Un corpo luminoso di opere e personaggi che sono diventati classici di culto. Spesso autobiografici, i film di Miyazaki riflettono anche lo stato del mondo e le crisi del ventesimo e ventunesimo secolo, fatti di guerre e disastri ecologici. Nato in Giappone nel 1941 durante la Seconda guerra mondiale, da bambino si dedica completamente al disegno dei manga finché non scopre Hakuja den (La leggenda del serpente bianco), il primo film d’animazione giapponese a colori di Taiji Yabushita, e ha un’epifania. Da quel momento decide di dedicare la vita all’animazione, quest’arte magica in grado di vincere l’oscurità che da sempre sentiva dentro di sé... Grazie all’eccezionale autorizzazione concessa dallo Studio Ghibli di usare vari estratti di film e rari archivi televisivi giapponesi, andiamo alla scoperta della vita di Miyazaki e di un corpus di opere profondamente ecologiste che mette in discussione il nostro rapporto con il mondo naturale e gli esseri viventi. Alla scoperta di quest’artista instancabile, ossessivo e misterioso, ci accompagnano pensatori come l’antropologo Philippe Descola e il filosofo Timothy Morton oltre a collaboratori stretti, al figlio regista Gorō Miyazaki e al produttore e amico di una vita Toshio Suzuki.