Scheda film
Enastros tholos
Partecipazioni
- Finestra sulle Immagini - Lungometraggio51. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1994)
- Titolo Biennale
- Enastros tholos
- Titolo Originale
- Enastros tholos
- Tit. Distr. Eng.
- Starry Dome
- Anno
- 1993
- Regia
- Kostas Aristopoulos
- Distribuzione
- Elleniko kentro Kinematographou
- Fotografia
- Stamatis Giannoulis
- Nazionalità
- Grecia
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm
- 85 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Despina Maroulakou
- Costumi
- Anastasia Arseni
- Sinossi
Si tratta di un libero adattamento del mito di Antigone di Edipo, con una diversa ambientazione storica e geografica. La volta celeste del titolo non è altro che la scatola cranica, sede del pensiero umano. Il film si avvale di testi capitali della cultura europea ( Shakespeare, Goethe, Seferis, Dostoevskij, Čechov, Camus, e altri) ed estratti dalle opere dei compositori che si sono ispirati al teatro tragico greco (in particolare Sapho di Gounod e Les troyens di Bizet). Se la risposta del pensiero umano alla morte è la creazione instancabile, il mito di Edipo e Antigone non è altro che il simbolo della cultura antica che attraversa le frontiere greche e incontra lo spirito europeo. L’opera di Gounod, a sua volta, rappresenta l’addio europeo alla storia greca e al mito di Edipo. Alla fine del film, Edipo rientra in patria per morire, accompagnato da un gruppo di saltimbanchi. Fra loro c’è un bambino, l’ultimo astro della volta celeste: toccherà anche a lui cercare di rispondere all’eterna domanda sulla morte. Nell’ultima scena si toglie la maschera prima di soffiare la vita in un aeroplano improvvisato nel circo, che prende il volo verso la volta celeste.