Scheda film
Stad der steppen
Partecipazioni
- Finestra sulle Immagini - Video - Documentario51. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1994)
- Titolo Biennale
- Stad der steppen
- Titolo Originale
- Stad der steppen
- Anno
- 1994
- Produzione
- Inti Films
- Distribuzione
- Jane Balfour Films Ltd
- Fotografia
- Peter Brosens
- Nazionalità
- Belgio
- Dati tecnici
- Mediometraggio
- Colore
- Betacam
- 52 minuti
- Genere
- Documentario
- Montaggio
- Walter Verdin
- Sinossi
Fra gli edifici abbandonati, le caserme, le rovine dell’economia sovietica dirigista da un lato, e le tentazioni del mercato liberalista occidentale dall’altro, i cittadini e i nomadi delle steppe mongole cercano di riorganizzare la propria vita quotidiana. Dopo 300 anni di dominazione cinese, nel 1924 la Mongolia diviene il primo paese comunista saldamente controllato da Mosca. Un regime totalitario e un efficace apparato repressivo impediscono qualsiasi forma di dissidenza. La ricca cultura mongola viene drammaticamente allineata al modello russo. Nel 1990, il regime comunista cade nella stessa maniera repentina e caotica con cui era sorto settant’anni prima. Concetti sconosciuti, come il libero mercato e la democrazia, vengono all’improvviso alla ribalta, quasi fossero formule magiche in grado di garantire da sole un futuro diverso. Rifioriscono le religioni antiche, come lo sciamanesimo e il buddismo ; si ricomincia a praticare lo sport tradizionale della lotta libera. L’abbattimento dell’effigie di Stalin a Ulan Bator coincide con l’innalzamento della statua di Gengis Khan. I giovani uomini d’affari cercano di districarsi fra i meccanismi dell’economia di mercato. Una base sovietica abbandonata nella steppa viene riconvertita nella prima area mongola di libero commercio internazionale.