Scheda film
Agantuk
Partecipazioni
- Venezia 48 - Fuori Concorso48. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1991)
- Titolo Biennale
- Agantuk
- Titolo Originale
- Agantuk
- Tit. Distr. Ita.
- Lo straniero
- Tit. Distr. Eng.
- The Stranger
- Tit. Trad. Ita.
- Lo straniero
- Tit. Altro Eng.
- The Visitor
- Anno
- 1991
- Regia
- Satyajit Ray
- Sceneggiatura
- Satyajit Ray
- Soggetto
- Satyajit Ray
- Fotografia
- Barun Raha
- Musica
- Satyajit Ray
- Nazionalità
- India
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- Ottico
- 35 mm
- 120 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Dulal Dutt
- Scenografia
- Ashoke Bose
- Costumi
- Lalita Ray
- Sinossi
Anita, mogli di Sudhindra Bose, riceve una lettera dallo zio materno, Manomohan Mitra. Questi se n'era andato trentacinque anni prima e ora faceva ritorno al suo paese, dopo tanto tempo, per ripartire in seguito per l'Australia. Avendo saputo da Sital Sarkar, un amico di famiglia, che Anila ea l'unica parente rimastagli, manifestava il suo desiderio di rivederla e di passare una settimana da lei, a Calcutta. Sudhindra non si dimostra entusiasta ma Anila riesce a persuaderlo a ospitare il vecchio. Manomohan arriva e presto, grazie al suo spirito esuberante e alla sua allegria, viene accettato dal figlioletto undicenne di Anila, Satyaki. Ed ecco che Anila improvvisamente ricorda il testamento del nonno. Le ricerche compiute da Sudhindra rivelano che effettivamente una parte dell'eredità spetta a Manomohan e che il denaro a lui destinato è custodito dall'esecutore testamentario, Sital Sarkar, che vive a Shantiniketan. Sudhindra si rende conto che la faccenda con Manomohan dovrà presto essere chiarita e così chiede l'assistenza di Sen Gupta, un amico avvocato. Ed è proprio nel corso di questo incontro con Sen Gupta che emerge l'intera personalità di Manomohan, che si rivelano le sue preoccupazioni e la sua filosofia di vita. Manomohan racconta di aver vissuto per trentacinque anni fra tribù dell'India e, soprattutto, dell'America del Nord e del Sud. Sen Gupta, poco interessato alle società primitive, finisce per insultare il vecchio accusandolo di aver abusato dell'ospitalità dei suoi amici. Il mattino seguente Anila e Sudhindra scoprono che Manomohan se n'è andato. Nel timore che il vecchio sia partito per riscuotere la sua eredità, Sudhindra, Anila Satyaki si recano in macchina a Shantiniketan. Grazie a Sital Sarkar, i tre riescono a trovare Manomohan in un vicino villaggio santal. Di ritorno a Calcutta, prima di partire verso oriente, Manomohan consegna una busta a Sudhindra - "un piccolo dono d'addio alla famiglia per l'ospitalità estremamente generosa e civile". Nella busta c'è un assegno emesso da Sital Sarkar che rimette ad Anila Bose tutta la parte di eredità di Manomohan.