Scheda film

Titolo Biennale
Raspad
Titolo Originale
Raspad
Tit. Distr. Eng.
Raspad
Tit. Trad. Ita.
Catastrofe nucleare
Tit. Trad. Eng.
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Anno
1990
Produzione
Lavra Studio
Nazionalità
Urss, Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
Stati Uniti D'America
Lingua
Russo
Effetti
Dolby system
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
Ottico
35 mm
103 minuti
Genere
Drammatico
Documentario
Montaggio
Tat'jana Magalis
Scenografia
Inna Bičenkova, Vasilij Zaruva
Costumi
Valentina Gorlan
Un giornalista di ritorno da un incarico all'estero, scopre di essere stato tradito dalla moglie. Decide di recarsi a Chernobyl per verificare l'attendibilità di alcune voci relative ad un'esplosione nucleare, ma il direttore del giornale gli affida un articolo sulla gara internazionale di ciclismo in corso a Kiev. Un eroico medico lotta invano, mettendo a repentaglio la propria vita, per soccorrere le vittime del disastro. Un ragazzino con il suo gatto si trova separato dalla famiglia. Una giovane coppia esce per progettare una festa di matrimonio ma scopre che il luogo dei loro incontri segreti nel bosco è infestato da tecnici nucleari che stanno controllando il livello delle radiazioni. Una scolaresca viene fermata, fatta salire su un pullman ed evacuata. Una carovana di cinquecento pullman sgangherati attraversa l'Ucraina mentre alla stazione di Kiev cinquemila cittadini in preda al panico aspettano con ansia di abbandonare la città. Per le strade di Kiev gli abitanti si riuniscono in una marcia di protesta dopo aver appreso l'entità del disastro. Il coraggioso medico accusa i dirigenti di stato e di partito, responsabili delle negligenze e delle ipocrisie del disastro. Vede morire il suo più caro amico ed egli stesso si ammala vittima delle radiazioni. Il giornalista finalmente riesce ad andare a Chernobyl, diventa un eroe dei mass media e gli viene affidata la direzione del giornale. Ma nonostante il successo, deve affrontare la possibilità di una malattia causata dalle radiazioni. Si riappacifica con la moglie e il loro brindisi con gli amici è un saluto al mondo e all'unica speranza rimasta dopo la catastrofe: l'amicizia.