Scheda film

Nel cimitero di Avellaneda, alla periferia di Buenos Aires, vicino al vecchio obitorio c'è una fossa aperta che lascia intravedere ossa umane mischiate alla terra. Poco distante, un uomo sta ricomponendo lo scheletro di una donna. Lo legge come fosse un libro: scheda ogni osso e osserva le tracce di una vecchia operazione, di una malattia, di un parto. Identifica i segni lasciati dalle ferite, i buchi dei proiettili. L'uomo si chiama Alejandro Inchaurregui. Fa parte di un'associazione di anatomo-patologi legali, Equipo Argentino de Antropologia Forense, che dal 1985 ha intrapreso l'identificazione delle spoglie di trecentocinquanta persone, esumate dalla fossa comune del cimitero. Karina Manfil ha vent'anni: ha deciso di rintracciare i suoi genitori, militanti peronisti, spariti nel 1976 dopo un'irruzione dei militari. Sopravvissuta al massacro della famiglia, non ha mai avuto notizie della sorte della madre, del padre e del fratello di otto anni. Incontra gli anatomo-patologi che alternano le indagini alle analisi scientifiche, radunano gli indizi e riescono a identificare i corpi della sua famiglia. Karina può seppellire i suoi morti e tornare alla vita.