Scheda film

Titolo Biennale
Layla, ma raison / Maģnūn Laylā
Titolo Originale
Layla
Tit. Distr. Ita.
Layla, ma raison - Majnun Layla
Tit. Trad. Ita.
Layla, mia ragione / Magnun [e] Layla
Anno
1989
Sceneggiatura
Taïeb Louhichi
Nazionalità
Algeria
Francia
Tunisia
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
Ottico
35 mm
90 minuti
Montaggio
Moufida Tlatli
Scenografia
Mohsen Rais
Costumi
Liliane el Hachemi
Qays, giovane poeta, è innamorato di Layla che lo contraccambia. Pazzo di felicità Qays decide di celebrarne in versi la bellezza gridando ai quattro venti il suo amore. Ma i costumi del suo tempo non concedono una tale libertà ed il padre di Layla, che pure non srabbe contrario al matrimonio, si vede costretto a vietare ogni contatto tra i due giovani. Sconvolto, Qays si ostina a proclamare a voce ancor più alta la sua passione per Layla mentre a poco a poco il dolore e la disperazione lo portano alla pazzia: diventa Magnun, che significa "il folle". Magnun scompare nel deserto e non riappare se non per aggirarsi intorno all'accampamento di Layla. La ragazza, a sua volta, vive in un forzato isolamento e continua a soffrire per il suo impossibile amore. Nel frattempo il padre di Qays - che si era chiuso nel più assoluto silenzio in seguito allo scandalo causato dal figlio - tenta a più riprese di riconciliarsi con il padre di Layla. Ma il destino si accanisce ed un malaugurato incidente da tramontare ogni speranza di ricongiungimento. Layla è costretta a sposarsi; quando Magnun lo viene a sapere cade nella disperazione più profonda: si brucia le mani e decide di rimanere per sempre nel luogo da cui ha assistito alla definitiva partenza di Layla. Un mattino invece decide di ritornare nel deserto; solo Amina, la nutrice, lo ritrova e rimane al suo fianco divenendo l'ultimo legame con il mondo degli uomini.