Scheda film
Caro Gorbaciov
Partecipazioni
Premi
- Medaglia d'oro della Presidenza del Senato a Carlo Lizzani (1988)
- Titolo Biennale
- Caro Gorbaciov
- Titolo Originale
- Caro Gorbaciov
- Tit. Distr. Ita.
- Caro Gorbaciov
- Tit. Distr. Eng.
- Cordial Gorbatschev
- Tit. Trad. Eng.
- Dear Gorbachev
- Tit. Altro Eng.
- Dear Gorbachev
- Anno
- 1988
- Regia
- Carlo Lizzani
- Soggetto
- Carlo Lizzani
- Fotografia
- Roberto Benvenuti
- Musica
- Luis Enríquez Bacalov
- Nazionalità
- Italia
- Lingua
- Italiano
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm
- 85 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Angela Cipriani
- Scenografia
- Luciano Sagoni
- Costumi
- Adriana Berselli
- Sinossi
Mosca 1937. Nikolaj Bucharin, già caduto in disgrazia da alcuni anni, sa di avere poche vie di scampo e poche ore di libertà ancora a disposizione. Kamenev e Zinoviev, fucilati pochi giorni prima, hanno lasciato indicazioni esplicite - nelle loro "confessioni" - di una complicità di Bucharin in una congiura contro il potere sovietico e lo stesso Stalin. Decide allora di affidare ad una lettera per le "future generazioni di dirigenti del Partito" il suo ultimo grido di protestae la tutela dell'integrità della sua immagine di rivoluzionario.
E' sera, la lettera è pronta ma deve essere distrutta prima dell'alba.
Esiste un'unica possibilità di conservarla: Anna Larina, sua moglie, deve impararla a memoria nell'arco di una notte. Ore allucinanti si susseguono, fatte di prove di memoria alternate a momenti di disperazione, o interrotte, a tratti, da pause di tenerezza in cui emergono ricordi dolcissimi, o sogni di un futuro lieto, impossibile, ma immaginato - in una delirante complicità - per esorcizzare la catastrofe imminente. Di tanto in tanto qualcosa accade, fuori. Il ronzio di un ascensore, una lettera anonima che scivola sotto la porta dell'ingresso... il pianto del loro bambino. Giunge l'alba del 28 febbraio 1937, la lettera viene strappata: parola per parola, millimetro per millimetro, il fuoco la inghiotte e la distrugge.
Nikolaj è quasi certo della sua sorte (sarà fucilato un anno dopo); Anna Larina non sa ancora che dovrà lottare mezzo secolo per ottenere la riabilitazione del marito.