Scheda film
- Titolo Biennale
- Haunted Summer
- Titolo Originale
- Haunted Summer
- Tit. Distr. Ita.
- L'estate stregata
- Tit. Trad. Ita.
- Estate maledetta
- Anno
- 1988
- Regia
- Ivan Passer
- Sceneggiatura
- Lewis John Carlino
- Distribuzione
- Cannon International Hollywood
- Soggetto
- Ann Edwards
- Fotografia
- Giuseppe Rotunno
- Musica
- Christopher Young
- Nazionalità
- Stati Uniti D'America
- Lingua
- Inglese
- Effetti
- Ultra Stereo
- Effetti speciali
- Ditta Corridori, Gino De Rossi
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm
- 118 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Cesare D'Amico, Richard Fields
- Scenografia
- Stephen Grimes
- Costumi
- Gabriella Pescucci
- Sinossi
E' il 1816, un trio di esuli inglesi composto da Percy Bysshe Shelley, Mary Godwin e Claire Clairmont si dirige verso la Svizzera. Un'aura di scandalo li circonda.
Shelley ha abbandonato in Inghilterra la moglie ed i due figli per fuggire con Mary Godwin, da cui nel 1815 aveva avuto un figlio, morto poco dopo la nascita. Shelley nutriva una profonda ammirazione per il padre di Mary, William Godwin, autore di "Political Justice" (1793), una violenta requisitoria contro la società inglese del XVIII secolo. La madre di Mary, Mary Wollstonecraft - una delle prime sostenitrici della causa femminista - era morta poco dopo la nascita di Mary. William Godwin si era unito in seconde nozze con una vedova: la madre di Claire. Claire e Shelley erano diventati amici a Londra, prima di partire per la Svizzera.
Claire fa in modo che il terzetto decida di sostare presso l'esclusivo Hotel d'Angleterre, in Sécheron. Desidera infatti che il loro soggiorno coincida con l'arrivo di Lord Byron di cui lei porta già un figlio in grembo.
Si viene così a costituire un gruppo di straordinari intelletti. Shelley, a soli ventitrè anni ha già dimostrato di essere destinato a diventare una delle personalità maggiori del romanticismo inglese; Byron, a sua volta, lo è già diventato ed ha solo ventotto anni. Mary è la più equilibrata del gruppo ma sicuramente il genio non le difetta: ha solo diciannove anni e sta per scrivere "Frankenstein". Byron è accompagnato da un giovane medico, John Polidori, che palesemente subisce il suo fascino.
Su invito di Lord Byron il gruppo si trasferisce in Villa Montalegre, nel parco della villa Deodati di Byron. Qui, come nel castello di Chillon, le filosofie poetiche diventano dinamiche. Le ferme opinioni di Shelley sull'innata bontà dell'uomo vengono messe alla prova dalla convinzione di Byron che il male costituisca un elemento essenziale e radicato della natura umana.
Dal disvelarsi di uno spettrale quadro gotico alle allucinazioni da incubo dovute all'oppio, essi sprofondano nelle loro convinzioni e nei loro sogni ad un punto tale da renderli realtà dominante: una realtà di estasi e di orrore.