Scheda film
Camp de Thiaroye
Partecipazioni
Premi
- Premio speciale della Giuria (1988)
- Titolo Biennale
- Camp de Thiaroye
- Titolo Originale
- Camp de Thiaroye
- Tit. Distr. Ita.
- Campo Thiaroye
- Tit. Distr. Eng.
- Camp de Thiaroye
- Tit. Trad. Ita.
- Il campo di Thiaroye
- Tit. Trad. Eng.
- The Camp at Thiaroye
- Anno
- 1987
- Distribuzione
- SIDEC
- Fotografia
- Smaïl Lakhdar Hamina
- Musica
- Ismaël Lô
- Nazionalità
- Algeria
- Tunisia
- Lingua
- Francese
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm
- 150 minuti
- Genere
- Guerra
- Montaggio
- Kahena Attia Riveill
- Sinossi
È l’anno 1944. A pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale centinaia di tirailleurs senegalesi (come erano chiamati i soldati di fanteria africani) stanno per essere rimpatriati presso la base di Dakar, da cui erano partiti per l’Europa, cinque anni prima, nel 1939.
Vengono dal Dahomey (ora chiamato Benin), dal Sudan francese (ora Mali), dalla Costa d’Avorio, dall’Ubangi-Shari (gli attuali Ciad e Repubblica Centroafricana), dal Togo, dal Gabon, dal Congo e così via.
Questi uomini hanno visto tutta l’Europa in fiamme, sotto i nazisti. Sono sopravvissuti al collasso dell’esercito francese, all’occupazione e alla divisione della Francia in due zone: la vera immagine della colonizzazione.
Alcuni sono stati prigionieri nei campi di concentramento tedeschi con i rispettivi ufficiali francesi che hanno visto spogliare di ogni residuo di arroganza. Altri hanno preso parte alla resistenza, assieme alle forze clandestine nelle città francesi e nelle campagne.
Altri, ancora, hanno combattuto sotto il comando del generale Leclerc, nella seconda divisione corazzata, che flasciò Fort Lamy (nel Ciad) per scontrarsi con l’esercito italiano nel deserto libico e con l’esercito tedesco nel Sahara, e che eroicamente liberò Parigi prima di marciare sulla Germania.
Il confronto con queste esperienze ha radicalmente mutato il modo di pensare dei soldati africani facendo crescere in loro la consapevolezza del proprio valore e della propria dignità: il mito dell’uomo bianco come essere superiore è distrutto per sempre. Perciò questi fucilieri senegalesi non sono più dei buoni negri che si inchinano all’uomo bianco. Ritornati sul suolo africano, nel campo di transito di Thiaroye hanno atteso giorni e giorni per riscuotere il loro compenso e i loro premi, impegnandosi in lunghi negoziati con le autorità militari coloniali. Campo Thiaroye, verso la fine del novembre 1944. Si abbatte la tragedia…