Scheda film

Oviri (The Wolf at the Door)

Partecipazioni

Titolo Biennale
Oviri (The Wolf at the Door)
Titolo Originale
Oviri (The Wolf at the Door)
Tit. Distr. Ita.
La vita di Gauguin
Tit. Trad. Ita.
Oviri (La miseria alle porte)
Anno
1986
Sceneggiatura
Christopher Hampton
Fotografia
Mikael Salomon
Nazionalità
Danimarca
Francia
Lingua
Francese
Inglese
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm
102 minuti
Genere
Biografico
Montaggio
Janus Billeskov Jansen
Scenografia
Inga Hedal
Costumi
Charlotte Clason, Ole Glaesner, Annelise Hauberg
Nel 1893, Paul Gauguin ritornò in Francia, da Tahiti, con sessantasei tele e quattro franchi in tasca. Era abbastanza fiducioso da supporre che i nuovi dipinti avrebbero conquistato di colpo gli ambienti artistici e trasformato la sua carriera. Fece una mostra presso la galleria Durand-Ruell di Parigi. Fu un fiasco, accolto con disprezzo, il cui unico effetto fu quello di sommergerlo di debiti. Nel corso dei diciotto mesi successivi, Gauguin cercò disperatamente di accumulare il denaro sufficiente per sfuggire nuovamente alla ristrettezza mentale e al freddo nordico dell'Europa, questa volta per sempre. "Oviri" racconta la storia di questo periodo della vita di Gauguin e delle quattro donne a cui egli si legò: Mette, la moglie danese, residente a Copenhagen, ormai un'estranea, irrigidita nella sua disapprovazione per l'abbandono da parte del marito di una carriera di successo come agente di cambio; Juliette Huet, la modella di un tempo, ancora innamorata, da cui ebbe una figlia; Annah, la modella attuale, emigrata giavanese, alla deriva a Parigi; Judith Molard, figlia della sua padrona di casa e vicina in rue Vercingétorix, svedese di quattordici anni che venerava Gauguin e aveva una vera e propria passione per lui. Henning Carlsen ritorna ad un tema che già in precedenza aveva affrontato nel film "Sult": la lotta per la sopravvivenza di un artista in un ambiente ferocemente ostile. Le terribili difficoltà incontrate da Gauguin, il caos della sua vita, il fallimento del suo progetto di fondare una colonia di artisti, l'indifferenza assoluta dell'establishment artistico e del pubblico, la povertà schiacciante, la perdita dei figli: tutti questi colpi sono sostenuti da uno spirito indomabile che, nonostante tutte le difficoltà, riesce a creare un'arte nuova e a rifugiarsi, alla fine, in un'isola remota. Lì, come egli spiega ad un altro artista in esilio, con cui stabilisce un'improbabile amicizia, August Strindberg, la gente ancora conosce ciò che l'Europa ha da tempo dimenticato: i segreti dell'innocenza.