Scheda film

Idö Van

Partecipazioni

Titolo Biennale
Idö Van
Titolo Originale
Idö Van
Tit. Trad. Ita.
Tempo
Tit. Trad. Eng.
Time
Anno
1985
Fotografia
Zoltán David
Nazionalità
Ungheria
Lingua
Ungherese
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm
106 minuti
Genere
Drammatico
Montaggio
Mária Nagy
Gli Halasi – Mihály e Ilona, stanno per andare in vacanza. Marito e moglie sono ansiosi di partire e contano molto su queste due settimane, che si prospettano come una gradevole interruzione della routine quotidiana. Sperano nel risveglio di una passione capace di salvare il loro rapporto, o piuttosto la loro vita in comune, ormai privi di vitalità. Sono in possesso di un apparecchio elettrico, custodito in una scatola color genziana, da usare come stimolatore. L’albergo della villeggiatura si trova in capo al mondo, sulle rive del lago Balaton. Ripetutamente, un battello da diporto fa la sua comparsa sul Danubio e a bordo risuona il canto travolgente di una famosa cantante. Questa, oggetto di desiderio per Halasi, ha il dono dell’ubiquità; può perfino spuntar fuori da una scatola di fiammiferi. L’ultimo gruppo di villeggianti è partito e, al momento, l’albergo è vuoto, abbandonato, tranne che per gli Halasi. Tuttavia, il custode si rifiuta di dare ai coniugi una stanza matrimoniale. A peggiorare le cose, l’apparecchio elettrico non funziona. La vacanza degli Halasi è iniziata sotto i peggiori auspici. Non importa, un buon riposo e poi… Ma non c’è modo di riposare, per loro. La mattina presto, spunta un pelo sul volto di Ilona. Lo tagliano, e ricresce; lo ritagliano, e ricresce ancora una volta. Continua a crescere. È necessario un intervento radicale per estirparlo. Il Professor Edelhorn troverà una soluzione. Halasi porta la moglie in ospedale. Marito e moglie si perdono nei labirintici corridoi. Lei rimane in ospedale, lui se ne va. Il controllore del bus è una donna di colore. Halasi ha un rapporto con lei e poi ritorna all’ospedale per portar via Ilona. Quel pelo è ancora sul viso di Ilona. Non importa, l’amore è l’unica via d’uscita da questo labirinto: marito e moglie si riuniscono felicemente in ascensore. La vacanza è finita. Nessuno dei loro sogni si è avverato, però, e questa è la cosa migliore, si sono riuniti ai figli. Marci sale in bicicletta, dietro al padre; vanno sul ponte che attraversa il Danubio. Appare all’orizzonte il battello, con la cantante a bordo. Nel frattempo Marci si è fatto uomo, il padre è invecchiato ma i due sono ancora insieme. E questa è la realtà tangibile, proprio come il Danubio, il battello, la cantante a bordo.