Scheda film
- Titolo Biennale
- Un ragazzo di Calabria
- Titolo Originale
- Un ragazzo di Calabria
- Tit. Distr. Ita.
- Un ragazzo di Calabria
- Tit. Distr. Eng.
- Run Boy, Run
- Tit. Trad. Eng.
- A Boy from Calabria
- Tit. Altro Eng.
- A Boy from Calabria
- Anno
- 1987
- Regia
- Luigi Comencini
- Soggetto
- Demetrio Casile
- Fotografia
- Franco Di Giacomo
- Musica
- Antonio Vivaldi
- Nazionalità
- Italia
- Lingua
- Italiano
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm
- 106 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Nino Baragli
- Scenografia
- Ranieri Cochetti
- Costumi
- Carolina Ferrara
- Sinossi
Siamo nel 1960. Mentre a Roma si stanno svolgendo i Giochi Olimpici, in un piccolo paese della Calabria un ragazzo sfida l'ira paterna correndo di giorno e di notte, ogni qual volta ne ha la possibilità. Il padre, Nicola, vuole per il figlio un destino migliore del suo e, sia pure a suo modo, un modo rozzo e a volte violento, tenta di far capire a Mimì che l'unica possibilità è nello studio. Tutto ciò che hanno insegnato a lui, dice il padre, è zappare la terra; e poiché oggi non sere più zappare, per poter sbarcare al meglio il lunario, lavora come inserviente in un manicomio; e spesso torna a casa con un occhio nero, risultato dei suoi scontri con i malati. Ma la passione di Mimì per la corsa è irrefrenabile. Per correre Mimì trascura anche lo studio e le varie incombenze quotidiane che gli vengono affidate, come portare al pascolo la mucca e la capra. Il padre fa di tutto affinché Mimì non pensi ad altro che a studiare, anche a costo di riempirlo di schiaffi, di chiuderlo in una cella del manicomio, di metterlo a fare un lavoro estenuante. Ma il ragazzo ha due alleati: la madre, che pur senza osare ribellarsi apertamente al marito vorrebbe che il figlio potesse coltivare la sua grande passione; e Felice, un anziano guidatore di corriera, sciancato dalla nascita ma appassionato di corse, che incoraggia il ragazzo.
Abebe Bikila, il campione abissino suo idolo, vince le Olimpiadi e Mimì, nel seguirne la corsa sul televisore di una famiglia ricca, attraverso la finestra aperta, sogna di essere al suo posto. Il ragazzo corre senza stile e non sa dosare le sue forze, ma ha tali doti naturali da vincere una gara locale, un fatto decisivo che lo spinge a perseguire il suo scopo con ancora maggior accanimento di prima. Il padre finirà per arrendersi all'evidenza. Mimì potrà così partire per Roma e disputare i Giochi della Gioventù. La sua prima vera vittoria, consacrata da tutti i crismi della regolarità, prelude ad un futuro di trionfi sportivi del tenace ragazzo di Calabria.