Scheda film
- Titolo Biennale
- Divinas palabras
- Titolo Originale
- Divinas palabras
- Tit. Trad. Ita.
- Parole divine
- Tit. Trad. Eng.
- Divine Words
- Anno
- 1987
- Produzione
- ION Producciones S.A.
- Soggetto
- Ramón María del Valle-Inclán
- Fotografia
- Fernando Arribas
- Musica
- Milladoiro
- Nazionalità
- Spagna
- Lingua
- Spagnolo
- Dati tecnici
- Lungometraggio
- Colore
- 35 mm Cinemascope
- 105 minuti
- Genere
- Drammatico
- Montaggio
- Pablo G. Del Amo
- Costumi
- Gerardo Vera
- Sinossi
Galizia, 1920. Nel villaggio di San Clemente si vive di povertà. Quando viene a mancare il sacerdote, l'autorità ecclesiastica passa nelle mani di Pedro Gailo, il vecchio sacrestano. Mari Gaila, la sua bella e giovane moglie, trascorre la vita aiutandolo in chiesa e occupandosi della figlia.
Una sorella di Pedro, mendicante, muore lasciando un figlio idrocefalo di cui si serviva per elemosinare. Dopo essersi contese la tutela dell'orfano, Mari Gaila e la cognata Marica giungono ad un accordo: sfrutteranno l'infermo a turno.
Mari Gaila, incitata da una mendicante, Rosa La Tatula, decide di andare dove la gente è più disposta a fare la carità: nei mercati e nelle sagre. Comincia così a conoscere un mondo per lei affascinante e diventa oggetto di desiderio per altri mendicanti e frequentatori di fiere come lei: ciechi, paralitici, commedianti. La sua attenzione è attirata soprattutto da un comico, Séptimo Miau, ruffiano simpatico e sfacciato.
Lei però è andata al mercato per mendicare e non per civettare; vinta la tentazione, torna a casa piena di denaro. Ma le insinuazioni di Marica danno inizio alle chiacchiere nel villaggio. Mari Gaila continua, incurante dei pettegolezzi.
Reincontrato Séptimo, decide di girare assieme a lui col carrettino dell'infermo. Ma la sfortuna li attende. I due si appartano lasciando l'orfano in una taverna dove gli viene dato da bere tanto da farlo morire.
Séptimo scompare e Mari Gaila torna al villaggio.
Mentre l'avido sacrestano porta in giro il cadavere del nipote chiedendo la carità, Rosa La Tatula conduce Mari Gaila da Séptimo. Gli amanti vengono sorpresi da alcuni vicini che, infuriati, riportano l'adultera al marito.
Sul sagrato della chiesa la folla infierisce contro la donna, quietandosi solo quando Pedro pronuncia in latino le parole divine: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra".