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Die Reise

Partecipazioni

Titolo Biennale
Die Reise
Titolo Originale
Die Reise
Tit. Distr. Eng.
The Journey
Tit. Trad. Ita.
Il viaggio
Tit. Trad. Eng.
The Journey
Anno
1986
Fotografia
Hans Liechti
Nazionalità
Germania, Repubblica Federale Di
Svizzera
Lingua
Tedesco
Effetti speciali
Helmut Klee, Günther Schaidt
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm
110 minuti
Genere
Drammatico
Montaggio
Ursula West
Costumi
Maria Schicker, Sylvia de Stoutz, Fiamma Bedendo, Paola Marmotta
Bertram Voss rapisce il proprio figlio, Florian, di 5 anni e lo strappa alla madre e ai suoi amici che lo vogliono portare in un campo dell’OLP. Questo viaggio dalla Sicilia verso la Germania è allo stesso tempo anche la sua fuga dal terrorismo, indietro verso il luogo e i tempi della sua “infanzia infernale”. Qui, alla fattoria Grabow, Bertram è nato nel 1939 e cresciuto come figlio del famoso poeta nazista Jost Voss. In modo traumatico il bambino alla fine della guerra aveva vissuto la “detronizzazione” di suo padre da parte degli americani. Il padre tuttavia non si era fatto imporre la democrazia e continua ad educare Bertram come se nulla fosse cambiato, mentre a scuola le sue poesie vengono strappate dai libri. Il figlio subisce la durezza e l’inavvicinabilità del padre ma non ha la forza di opporsi. Solamente da studente, nella capitale, appoggiato dalla sua ragazza Dagmar, Bertram riesce a ribellarsi a suo padre. A ciò si aggiunge anche il coraggio di decidere di avere un figlio con Dagmar. Una visita al padre nella sua tenuta, a Natale, porta però alla rottura decisiva. In dimensione più ampia un simile contrasto tra le generazioni si ripete poco tempo dopo in una manifestazione di protesta contro la visita a Berlino dello Scià. Durante un accanito scontro con le forze dell’ordine uno studente viene ucciso e Bertram è arrestato con altri studenti. Come nel terzo mondo, soprattutto in Vietnam, adesso anche a Berlino sembrano ripetersi le vicende che già i loro padri avevano vissuto negli anni ’30 senza ribellarvisi. I ragazzi della nuova generazione non vogliono diventare a loro volta spettatori indifferenti di un’altra catastrofe. Insieme a Dagmar e ad alcuni amici Bertram decide di incendiare le scuderie della polizia, non senza aver prima liberato i cavalli. Come colpevole e traditore viene a trovarsi fra due fronti, mentre Dagmar si libera da tutti i suoi vincoli borghesi ed entra a far parte, insieme a Schröder, del mondo clandestino del terrorismo. A questo punto la trama torna all’inizio del racconto, quando Voss rapisce il proprio figlio per evitare che altri lo portino in un campo dell’OLP. Ricercato con un mandato di cattura dalla polizia ed inseguito come traditore da Dagmar e i suoi amici, Bertram compie una fuga avventurosa con il figlio dall’Italia per tornare in Germania. Insieme a Dagmar cerca poi di prendere nuovamente contatto con il gruppo di terroristi, e tutto però finisce in un ultimo disperato contrasto. Il viaggio termina al podere trascurato del padre, dove Voss si nasconde e cerca di curare in Florian le ferite della propria infanzia. Il sogno di trovare una via d’uscita dall’odio e dal passato insieme a suo figlio viene bruscamente interrotto dalle forze dell’ordine che lo arrestano. Da che cosa si deve difendere il bambino?