Scheda film

Tel Aviv, periodo delle piogge. Città delle pozzanghere e, lontano, il mare scuro, sporco, come se si fosse ritirato dalla grande città. Dopo la guerra di Yom Kippur la gente in Israele ha la sensazione di trovarsi in un cerchio senza fine. Un ritmo di guerra-armistizio-guerra che non finirà mai. Gli uomini servi di una crisi permanente. Tutto pare difettoso e vano. Da una parte presunzione e auto-giustizia, dall’altra odio di se stessi per essere caduti in trappola. In questa minaccia estrema si bisbiglia molto, ma si parla anche molto a voce alta. Discussioni, non come nell’intimità della casa, ma piuttosto come nel silenzio misterioso del deserto. Qui stanno, uno di fronte all’altro, Joram, il poeta silenzioso, il quale dice tra sé e sé di aver perso la melodia, e suo figlio, un ritardato, un pazzo, un caso limite, il quale si è messo in testa di convincere suo padre a scrivere. Ma non è tutto, egli vorrebbe scrivere per lui, salvare le sue parole dal crollo.