Scheda film
Un petit monastère en Toscane
Partecipazioni
- Eventi Speciali45. Mostra Internazionale del Cinema (1988)
- Titolo Biennale
- Un petit monastère en Toscane
- Titolo Originale
- Un petit monastère en Toscane
- Tit. Distr. Ita.
- Un piccolo monastero in Toscana
- Tit. Trad. Ita.
- Un piccolo monastero in Toscana
- Anno
- 1988
- Regia
- Otar Iosseliani
- Sceneggiatura
- Otar Iosseliani
- Fotografia
- Lionel Cousin
- Nazionalità
- Francia
- Lingua
- Francese
- Dati tecnici
- Mediometraggio
- Colore
- 16 mm
- 52 minuti
- Genere
- Documentario
- Montaggio
- Otar Ioseliani, Marie Agnès Blue, Annie Chevallay
- Sinossi
A Castelnuovo dell’Abate, un paesino della Toscana vicino a Montalcino, ha preso dimora una piccola comunita di monaci fra i venticinque e i ventisette anni, retta da un anziano priore. La loro vita scorre regolare, cadenzata dalle varie occupazioni: funzioni religiose, lavoro sui manoscritti, studio della storia del Cristianesimo e dei canti gregoriani... Con i contadini che popolano i dintorni intrattengono ottimi rapporti.
I contadini del luogo sono ricchi; possiedono infatti i vigneti dai quali si ricava il celebre Brunello di Montalcino. Il benessere portato dal vino ha trasformato questi contadini in borghesi. Le fattorie hanno bei mobili, le persone indossano bei vestiti. Il loro lavoro - che richiede fatica e dedizione - si materializza in poltrone, divani, pianoforti, sofisticate apparecchiature audiovisive che nessuno ha il tempo di utilizzare. La vita sociale è scandita dai banchetti opulenti, dalle passeggiate in piazza la domenica mattina, in cui si fa sfoggio di ricchezza: gioielli, pellicce, abiti eleganti in tessuti pregiati.
I borghesi-contadini si spostano usando automobili quasi sempre lussuose, i monaci vanno a piedi oppure fanno autostop - tutti bianchi con il cappuccio nero - fermando le automobili con un gesto che risale al Medioevo.
Il film indaga, osserva la vita quotidiana: da una parte i contadini, la città, dall’altra i monaci. Questi frati non sono degli sprovveduti, hanno l’aria di essere di buona famiglia, cosa mai li avrà indotti a creare questo convento? Da dove mai sara venuta loro l’idea di allontanarsi dal mondo e stabilirsi in Toscana?