Scheda film

Linna

Partecipazioni

Titolo Biennale
Linna
Titolo Originale
Linna
Tit. Distr. Ita.
Il castello
Tit. Distr. Eng.
The Castle
Anno
1986
Sceneggiatura
Jaakko Pakkasvirta
Soggetto
Franz Kafka
Fotografia
Esa Vuorinen
Nazionalità
Finlandia
Lingua
Finlandese
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm (Cinemascope)
99 minuti
Genere
Giallo-thriller
Montaggio
Pipsa Valavaara
Scenografia
Pentti Valkeasuo
Costumi
Airi Iso-Lotila
Il film è una versione cinematografica dell’omonimo , vasto romanzo di Franz Kafka che, incompiuto, fu pubblicato dopo la sua morte. L’agrimensore K. arriva in un remoto villaggio nel territorio del castello, che l’ha chiamato al suo servizio. Ma è subito chiaro che l’agrimensore non è affatto atteso; anzi, il suo arrivo suscita persino paura. K. inizia una lotta tenace per i suoi diritti contro le autorità e anche contro gli intriganti abitanti del villaggio. Ma ciò gli riesce difficile: gli avvenimenti e i personaggi si moltiplicano come in un incubo, con la stessa illogicità e con la stessa crudele determinazione. Da una parte, il Castello ammette di aver chiamato K., dall’altra lo rifiuta. Se la chiamata c’è stata, probabilmente è un errore. Ma nessuno può né vuole ammettere l’errore. Ed è così che l’agrimensore K. sarà fatto oggetto di tergiversazioni sempre più umilianti – com’è di regola in tutte le burocrazie. L’agrimensore si dà da fare per trovare degli alleati, s’aggrappa ad ogni occasione, a tutte le persone, e forse proprio per questo rende la sua impresa impossibile, come un bambino che s’aggrappa alla tovaglia e finisce per tirare giù tutto quanto. Il Castello manda a K. due aiutanti, che gli sono d’impaccio più che d’aiuto, K. non riesce a liberarsene, gli si appiccicano come l’io inconscio. K. si innamora di Frieda, cameriera. Oppure s’illude d’innamorarsi. Frieda è l’amante del Signor Klamm, il superiore di K. e, attraverso Frieda, K. tenta di avvicinare il misterioso, potentissimo signor Klamm. Ed è così che, definitivamente, perde le proprie possibilità di riuscita. I tentativi di K. si ripetono in maniera ossessiva. Nella sua disperazione K. si allea con la famiglia maledetta di Barnabas, perde Frieda e si trova nella condizione di un fuorilegge. Soltanto la morte può liberare K. E solo dopo la morte il Castello potrà accettarlo. La storia dell’agrimensore K. è una storia tutta condita con l’ironia di Kafka: tenera, crudele, diabolica – come quando si ride di un bambino indifeso.