Scheda film

Mémoires

Partecipazioni

Titolo Biennale
Mémoires
Titolo Originale
Mémoires
Tit. Trad. Ita.
Memorie
Anno
1984
Nazionalità
Belgio
Lingua
Francese
Dati tecnici
Mediometraggio
Colore
16 mm
55 minuti
Genere
Documentario
Montaggio
Albert Jurgenson
Fouron-le-Compte: un paese che come altri cinque fin dal 1962 e contro il volere della maggioranza dei suoi abitanti è stato staccato dalla provincia vallone di Liegi (di lingua francese) per essere annesso alla provincia fiamminga di Limbourg (di lingua neerlandese). È domenica, 20 maggio 1979. Dopo la messa la gente si ritrova al caffè: una manifestazione di nazionalisti fiamminghi e prevista per il pomeriggio. Il borgomastro ha posto delle condizioni alla "passeggiata":né slogan, né canti, né bandiere, ma il corteo si avvia al suono di un inno nazionalista. Manifestanti e locali vengono a contatto, ma è verso questi ultimi che si rivolgono le forze dell'ordine: invadono il prato di un'abitazione privata e catturano uno dei paesani per mostrarlo a quelli che sfilano in corteo, esaltanti. Mentre i dimostranti lanciano slogan insultanti ("Waalse ratten, rol uw matten":topi valloni, fate le valigie"), ancora una volta è contro la gente del paese che si rivolgono i gendarmi, inseguendola fino dentro un'ex-fattoria trasformata in garage. Dopo aver tentato di forzare il cancello, scalano il muro, davanti alle bandiere spiegate dei manifestanti che gridano sempre più forte. Confusione, manganellate, arresti. Quando a Fouron-le-Comte sembra ritornata la calma, gli abitanti sentono alla radio che la gendarmeria tiene in stato di arresto diversi loro compaesani. Ma mentre ascoltano altri manifestanti scorazzano per le strade a piccoli gruppi, obbligando i locali a rifugiarsi nei caffè. Gli invasori adesso occupano la strada, provocando la gente che vi abita. Scende la notte, ma la tensione non scompare. Il 21 maggio gli abitanti di Fouron-le-Comte reclamano la liberazione di quelli di loro che sono stati condotti nelle Fiandre, e minacciano di disturbare la visita che il re deve effettuare l'indomani nella città vicina. Con il permesso delle autorità, un loro portavoce consegnerà una supplica al sovrano. Sarà José, un giovane agricoltore, ad avere con il re un colloquio di alcuni minuti su un'autostrada il cui traffico è stato interrotto. 23 maggio: i cinque prigionieri vengono liberati. Piove, ma la gente li accoglie con gioia semplice e spontanea. José pronuncia un breve discorso, in cui i sei paesi esprimono nuovamente la loro volontà di tornare a far parte della provincia vallone.