Scheda film

Amorosa

Partecipazioni

Titolo Biennale
Amorosa
Titolo Originale
Amorosa
Anno
1985
Sceneggiatura
Mai Zetterling
Fotografia
Rune Ericson
Nazionalità
Svezia
Lingua
Svedese
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm
117 minuti
Genere
Biografico
Scenografia
Jan Öqvist
Costumi
Gertie Lindgren, Kerstin Lokrantz
Questa è la storia di una delle scrittrici più prolifiche della Svezia, Agnes von Krusenstjerna, e anche la più discussa, la più ammirata, la più criticata e la più temuta. Una donna che fu paragonata a scrittori come D. H. Lawrence, Colette e Marcel Proust. I suoi libri causavano scandali, perché troppo spietati nei confronti dei tabù della società. La pellicola parla dell’uomo che amò e alla fine sposò, un personaggio dall’intelligenza superiore, ma dal carattere difficile e contraddittorio, David Sprengel, che l’amava più della propria vita e che provocava in lei espressioni positive e, alle volte, negative. Divenne il suo collaboratore, agente, editore e infermiere. È la dimostrazione di come una donna, intrappolata all’interno di una famiglia aristocratica, combatte per liberarsi dal loro amore oppressivo e trova la liberazione nelle braccia di un individuo notoriamente perverso, molto inferiore a lei come classe sociale e creatività, e quella pazzia in crescendo che è la loro unione, produce non bambini ma capolavori. Credo che il film parli dell’amore, della natura vera e spesso invisibile in esso. La sua famiglia è contro l’amore: lei si deve sposare bene, deve avere bambini, deve educarli nella stessa maniera di sempre. Agnes ci dimostra che la società europea di allora, esattamente come adesso, è totalmente dominata dal concetto della famiglia. Ci fa capire che è un’idea fuori moda e malata che pone fine all’amore e lo rende acido. Sacrificò la sua vita indagando su questo argomento. Il film riflette con ironia come la rottura di una tradizione avviene solo se qualcuno come lei è preparato a combattere fino in fondo e ad essere considerato pazzo da quella società. Un’ironia ulteriore è che Agnes trova la sua salute mentale impazzendo, con ciò enfatizzando l’assurdità di tutte quelle cose che per noi sono scontate, essendo sani. Agnes ci mostra quanto le tradizioni siano vulnerabili, nella convinzione che una donna non abbia altra scelta che essere se stessa. Con questo fine, ogni convenzione dev’essere messa da parte, rischiando tutto. Questo film può non essere una storia d’amore in una maniera diretta e romantica, ma tratta dell’amore che una donna coraggiosamente fu in grado di trasmettere alla società futura con la sola forza della propria disperazione causata da quello che era stato.