Scheda film

Blu cobalto

Partecipazioni

Titolo Biennale
Blu cobalto
Titolo Originale
Blu cobalto
Anno
1984
Nazionalità
Italia
Lingua
Italiano
Dati tecnici
Lungometraggio
16 mm
77 minuti
Montaggio
Enzo Meniconi
Scenografia
Leonardo Scarpa, Giancarlo Basili
Costumi
Barbara Canevari
Nello stesso ospedale, in quel microcosmo sociale che è il reparto di oncologia, si incontrano tre personaggi emblematici, tre modi possibili di subire o reagire alla malattia: un vecchio contadino, un’attrice, un giovane medico. Il vecchio ha trascorso tutta la vita ad accumulare saggezza e a tramandarla al nipote, ma il tempo ha corso più veloce di lui. Non riconosce più niente attorno; la saggezza non serve più a nessuno. Diventa intrattabile. I parenti pensano che sia impazzito. Almeno in ospedale cercherà di recuperare il suo ruolo, dispensando verità e proverbi ”agli altri malati, aspettando la “buona morte”, quella dei genitori e dei nonni. Per l’attrice, esasperata dal vuoto dei rapporti di tutta una carriera, la malattia e il ricovero sono inizialmente un sollievo, un momento di calma, di ripensamento. Gli incontri col vecchio, con la vicina di letto, le restituiranno per un po di quel senso di calore e di umanità che pensava di aver perduto per sempre. Gradatamente guarisce. E l’uscita dall’ospedale è paradossalmente, per lei, il momento più difficile, perché fuori l’aspetta solo il vuoto di prima. Il terzo protagonista vive contemporaneamente e schizofreneticamente la condizione di medico e quella di malato. Teorizza approcci psicologici con la malattia, ma segue le cure tradizionali. S’innamora della vitalità oscura e istintiva dell’attrice, ma tenta d’ingabbiarla in mille discorsi. Semplicemente, e disperatamente, cerca di far coincidere la durata e il senso di una malattia con quelli di una vita.