Scheda film

Sembra morto... ma è solo svenuto

Partecipazioni

Titolo Biennale
Sembra morto... ma è solo svenuto
Titolo Originale
Sembra morto... ma è solo svenuto
Tit. Distr. Ita.
Sembra morto... ma è solo svenuto
Anno
1986
Fotografia
Renato Tafuri
Aiuto regia
Fernando Spiner
Nazionalità
Italia
Lingua
Italiano
Dati tecnici
Lungometraggio
Colore
35 mm
91 minuti
Genere
Drammatico
Montaggio
Roberto Schiavone
Scenografia
Valentino Salvati
Costumi
Cinzia Milani
In un piccolo appartamento di periferia vivono due fratelli, Romano e Marina Duranti, orfani di entrambi i genitori. Per tirare avanti Marina batte a macchina tesi di laurea, mentre Romano si trastulla tra un film in TV e i suoi hobbies. Un rapporto ambiguo, in cui lei dà sfogo ai suoi sentimenti riempiendo le pagine di un diario. Un segreto piccolo in confronto a quello di Romano, che rapisce cani di razza per chiederne il riscatto. Un giorno i due fratelli fanno la conoscenza del loro nuovo dirimpettaio, Alfio, quarantenne sicuro di sé, che li affascina sia per il suo tumultuoso passato che per la sua attività presente: investigatore privato. Una sera Marina, persa la testa per Alfio, ha, probabilmente per la prima volta, un rapporto sessuale con lui, che però trascorre la notte con lei anche per tener d’occhio una busta che egli ha nascosto sotto il frigorifero di casa Duranti. Il contenuto: un chilo di cocaina. All’alba il sonno di Alfio viene interrotto da un improvviso trambusto, egli riesce però a sgattaiolare velocemente nel proprio appartamento, giusto in tempo per aprire la porta: è la polizia. Romano e Marina vengono messi a confronto con Alfio, accusato del furto della droga. Ma egli se la cava con un espediente tragicomico, riuscendo a far confermare il suo alibi: quella sera era a cena dai due fratelli. Marina ora è sua complice, mentre Romano comincia a nutrire qualche perplessità nei confronti di Alfio, la cui storia d’amore con Marina continua, permettendogli così di tener sotto controllo la droga. Un giorno Romano, solo in casa, riceve un nuovo frigorifero, vinto da Marina al concorso di un supermercato, e scopre così il pacchetto. Alfio si accorge del nuovo frigorifero e intuisce che ora Romano sa, ma la polizia ritorna, stavolta con un cane antidroga. Alfio scappa seguito da Marina. Romano, trovandosi da solo con la cocaina in casa, ha un attimo di panico e, mentre la polizia bussa ancora alla porta, gli viene un ’idea disperata: cucina delle fettine di carne dopo averle infarinate nella droga. Il cane, lanciato nell’appartamento, divora la carne e Alfio, pallido e tremante, è salvo. Dopo qualche anno, Romano, profondamente cambiato, vive ancora nello stesso appartamento; egli muove i fili di diverse attività losche e i suoi interessi gravitano attorno al mondo degli scommettitori clandestini. Al posto di Marina troviamo ora una ragazza di colore. Romano decide di fare un colpo grosso: rapisce un levriero da corsa per chiederne il riscatto. Nel momento più delicato del colpo Marina, incinta di nove mesi, ritorna e resta incredula di fronte alla trasformazione subita dal fratello. Dopo una notte di discussioni viene colta dalle doglie ma il fratello la abbandona per correre all’appuntamento del riscatto. Fatti pochi metri viene colto da una crisi di coscienza, torna indietro e accompagna Marina all’ospedale. Il ritardo gli è fatale. L’appuntamento mancato ha un tragico epilogo. Romano viene ferito. Lo vediamo tornare sanguinante a casa dove trova tutto in disordine; inizia a riordinare perdendo a poco a poco forza e lucidità. Lentamente, infine, si accascia a terra.