Scheda teatro
Per una critica meridiana
Partecipazioni
- Titolo Originale
- Per una critica meridiana
- Cura
- Andrea Porcheddu
- Collaborazione
- FDA (Facoltà di Design e Arti) dell'Università IUAV
- Anno
- 2008
- Sinossi
- Opera contenitore
Laboratorio di scrittura critica del Laboratorio Internazionale del Teatro 2008.
I critici, nell’agone teatrale dell’Atene del V secolo, erano i dieci cittadini chiamati a guardare le tragedie e a votare – con un complicato sistema segreto – per decretare il vincitore. Kritai estratti a sorte, uno per tribù, e avevano un ruolo importante. Il verbo krino ha molteplici e raffinati significati: separare, scegliere, giudicare. Questi giudici, questi critici, dunque, dovevano “separare”, ossia prendere il buono, selezionare il grano dalla pula: non solo un’azione intellettuale dettata dallo sguardo, ma un gesto fisico, dettato dal cuore. Non basta guardare, occorre agire osservando l’agire altrui. Lo sa bene Jago: «non sono che un critico» afferma nell’Otello di Verdi-Boito. Lo ricorda Brecht: «la critica nasce dalla crisi, e la acutizza».
In senso epistemico, critica significa “giudizio”, ovvero la sussunzione di una qualche entità sotto qualche regola: il giudizio è inevitabile, può essere più o meno argomentato, ma non può mancare, pena la mancanza di critica stessa.